AD OGNUNO IL SUO VIAGGIO
Per me è un onore iniziare quest’avventura con Il Daily Slow e sono grata per l’opportunità che mi è stata data. Voglio aprire il mio spazio con questa importante riflessione, voglio considerarlo un “articolo pilota”, l’introduzione che a teatro accenna la trama prima che il tendone si apra e lasci spazio al primo atto.
Purtroppo, ancora in molti non sono a conoscenza dell’esistenza dei viaggi sostenibili e responsabili, che, a parer mio e non solo, sono la forma migliore per curare non solo l’ambiente e i popoli, ma anche la propria esperienza sul posto.
Purtroppo si tratta ancora di un turismo di nicchia, associato all’élite, ma è necessario che si faccia in modo che non rimanga una tendenza racchiusa in un lasso di tempo.
C’è questa tendenza del prodotto “eco-chic” che, scomposta a livello etimologico, rimane una parola abbastanza vuota.
La tendenza alla difesa ambientale è nata come una sorta di reazione controcorrente ai ritmi inquinanti della nostra epoca, e non è giusto che rimanga racchiusa in un mero atteggiamento di autodifesa (“provo a inquinare meno unicamente perché altrimenti rischio di ammalarmi“), bensì deve trasformarsi in un comportamento ben consapevole e coscienzioso sul mondo in cui viviamo.
La stessa reazione, nei confronti delle identità locali, come contrasto alla globalizzazione, sfocia in delle espressioni estreme e grottesche delle loro peculiarità (dei “safari” per vedere i Masai, dei peruviani travestiti da Inca a vendere braccialetti ai turisti, ecc…).
La dimensione stessa del viaggio, nel corso degli anni, forse per la sua facile accessibilità con le offerte lowcost, ha perso i valori iniziali.
Personalmente (che non me ne si abbia a male), non potrei mai prendere parte a una crociera, con tappe obbligatorie ed escursioni temporizzate, oppure “rinchiudermi” in un villaggio turistico.
È chiaro che, chiunque voglia viaggiare oggigiorno, ricerchi tratti ben definiti nella scelta di una meta turistica. In poche parole: “Prenoto un viaggio a Parigi, come a Roma, faccio un selfie con il Colosseo o la Tour Eiffel e mi sento appagato“, mi conforto ricercando gli stereotipi (positivi o negativi che siano) di un tale luogo per poter tornare a casa con i paraocchi, senza mettere in dubbio le mie opinioni di base. Ed è esattamente il motivo per cui la partecipazione a questo giornale online ha essenzialmente due obiettivi principali.
Il primo è quello di riuscire a scardinare pregiudizi, dimostrare che in un determinato luogo ci si può perdere nelle reali peculiarità che possiede, ben lontane dai brand che tanto ci stanno a cuore. Il secondo motivo è quello di dimostrare come, in realtà, viaggiare responsabilmente e in maniera sostenibile non sia connesso necessariamente a un dispendio di soldi, anzi, può aiutare a far risparmiare notevolmente.
Degli esempi? Provate a partecipare a una fiera sul tema.
Non ho mai visto un’atmosfera così familiare e collaborativa in una fiera turistica standard (Anni fa partecipai a “Fa’ la cosa giusta a Milano”, piccola ma intensa). Oppure, bypassando questo step, ci si può rivolgere ai tour operator specializzati nell’ambito, contattabili anche online nel caso di lontananza geografica.
Infine, per i viaggi fai-da-te, che rimangono tuttora i miei favoriti nella mia top-ten, i passaggi per risparmiare rispettando il luogo sono in breve i seguenti:
• Preferire località meno note, che preservano la propria bellezza e le loro peculiarità. Sarete i primi dei vostri amici a visitarle e avrete molto da raccontare! In più, non essendo intaccati da ingenti flussi turistici, hanno perlopiù attrazioni economiche e, in molti casi, paesaggi mozzafiato gratuiti.
• Nei luoghi meno noti, andare a scoprire i mercati e le periferie.
• Preferire strutture ricettive familiari, gestite da pochi, o da piccole aziende piuttosto che soggiorni di lusso gestiti da multinazionali del turismo.
• Sfatare il mito dei menù turistici come i più economici in assoluto: una buona ricerca consente di scoprire sapori locali in piccole taverne oppure a casa di abitanti del posto (nel caso del nuovo fenomeno degli “home restaurant“).
• Percorrere a piedi o in bici i tragitti fra un punto ed un altro di una città non solo fa bene all’ambiente e alla nostra salute, ma vi farà perdere nei vicoli più particolari di un luogo, dove magari i bambini giocano per strada e si sente il profumo delle prelibatezze cotte all’ora di cena.
È questa la mia filosofia. Sono pronta a raccontarvi cose meravigliose e a dimostrare che, per arricchire l’anima, si può spendere poco.
Tag:a piedi in piedi, difesa ambientale, fiera turistica, sapori locali, turismo di nicchia, viaggi sostenibili