Lo studio di un sociologo tedesco tra gli indigeni dell’ Amazzonia concluse che il riutilizzo delle canoe tradizionali da parte della popolazione locale – sostituite da tempo dai gommoni a motore – fu merito dei flussi turistici. La disponibilità dei viaggiatori a pagare pur di pagaiare a bordo delle imbarcazioni del passato fu la miccia che innescò il movimento di recupero delle canoe.
Un esempio che possiamo applicare alla manifestazione “Autunno in Barbagia” – più conosciuta come “Cortes Apertas” -, che a quasi vent’anni dal suo esordio, nel lontano 1996 nel paese di Oliena, è l’ evento – per recuperare il concetto del filosofo Slavoj Zizek, ben articolato nell’opera “Evento” – che mobilita le energie e la creatività delle comunità della Barbagia, la regione culturale più interna della Sardegna, che in questi anni hanno recuperato modi di produzione e prodotti che la modernizzazione aveva marginalizzato. La rinascita del sapere della mano, quindi dell’arte del legno, del ferro o l’innovazione creativa su dna millenario dell’oreficeria. Poi l’agroalimentare, con il pane Carasau, il pecorino e il caprino, accompagnati dal corposo vino Cannonau, che rende gustoso il viaggio tra le architetture rurali delle Cortes barbaricine.

Il logo della manifestazione che si svolge da settembre a dicembre in Barbagia
“Autunno in Barbagia” prende il via a settembre e continua fino a dicembre, con ben 28 paesi che aprono le Cortes ai visitatori che vogliono conoscere la Sardegna dell’interno, quella pastorale e agricola.
Non è la classica sagra dei prodotti tipici, non è la solita fiera dell’artigianato ma un vero e proprio evento con musica, teatro, convegni, esposizioni e mostre. Rispetto ai sempre più numerosi appuntamenti dedicati alle produzioni e alla cultura locale, “Cortes Apertas” vede in prima linea i cittadini – guidati e sostenuti dalla Regione, dalla Camera di Commercio di Nuoro, dal Banco di Sardegna e dalle amministrazioni comunali – che senza finanziamenti arredano le Cortes e danno ospitalità ad artigiani, produttori e associazioni. Tutti insieme per far conoscere le particolarità locali del paese.
Una vetrina per prodotti veramente a km zero, che spesso non varcano i confini paesani perché prodotti in quantità limitate e su scala familiare. Indice di genuinità e sostenibilità. Accanto al cibo della tradizione non mancano le sperimentazioni dei neo rurali, i giovani che pur partendo dal territorio sperimentano e creano nuovi prodotti. Spazio alla creatività.

Visitatori durante Cortes Apertas nel comune di Austis
Il calendario è ricco e va dai paesi vicini al mare come Dorgali – 18/20 settembre – a quelli del Gennargentu – la montagna più alta dell’isola – come Tonara (3/4 ottobre), Aritzo (24/25 ottobre) e Desulo (30/31 ottobre), dove è possibile scoprire le eccellenze montane: il prosciutto, il torrone, le castagne. Ogni paese, un mondo da scoprire. Il programma si può leggere a questo link: http://www.cuoredellasardegna.it/autunno-in-barbagia-2015/home.html

Costumi tipici alla Cortes di Dorgali. Foto di Antonello Muzzu, messa a disposizione da http://www.dorgaligonone.net/
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