
Il Giardino di Ninfa (www.italiaparchi.it)
Perché andare a Cisterna di Latina (LT)? I motivi sono tanti: Cisterna è la città dei butteri (pastori a cavallo) e nel suo territorio ospita il Giardino di Ninfa, oasi WWF tra le più belle al mondo. Inoltre, nelle sue campagne sorge Giulia Be, agriturismo cui Slow Tourism ha dato il suo marchio di qualità.

L’esterno di Giulia Be
Parliamo con Marcello, proprietario, insieme al genero Florian, di questa struttura a pochi chilometri da Roma. Un’azienda, prima che bella, ecosostenibile: “Sì, perché abbiamo un impianto fotovoltaico sia per la produzione di energia che di acqua calda. Inoltre produciamo in parte da noi quello di cui abbiamo bisogno, come l’olio d’oliva e i kiwi. Per il resto, offriamo ai nostri ospiti prodotti tipici della zona, come la particolare mozzarella, i biscotti caserecci, il vino. Ci sono delle ottime cantine qui in zona…”.

La piscina
Siamo in una zona tranquillissima, come la definisce il signor Marcello. Ma, allo stesso tempo, non isolata: “A due passi c’è la stazione, con la famosa linea Roma-Napoli. Due chilometri e il nostro ospite è già da noi o sul treno, in direzione di una delle due metropoli. Siamo vicini al mare e abbiamo belle spiagge, come quelle di Sperlonga, San Felice Circeo e Sabaudia. Il clima è buono. Ma quello che ci contraddistingue maggiormente è sicuramente l’estrema pulizia”
Marcello, come un osservatore ormai avvezzo, tiene a raccontarci la sua clientela, che suddivide meticolosamente: “Abbiamo di tutto, anche a seconda dei periodi dell’anno: ci sono quelli che vengono per lavoro, per una o più notti: si tratta prevalentemente di tecnici, ingegneri e operai. Ci sono persone che vengono qui per delle ricorrenze familiari, come una comunione o un matrimonio: belle famigliole che rimangono da noi anche una settimana. Chi viene, anche dall’estero, solo per vedere il Giardino di Ninfa. Chi per l’ippodromo, dove fanno gare, anche internazionali, di un certo livello. Poi c’è il periodo bello, quello del turismo pieno: e allora ecco francesi, tedeschi, polacchi, persino australiani… Io e la mia famiglia siamo rimasti stupiti, in particolare, dagli australiani, dato che non avevano parenti in zona. In verità si erano studiati tutto un percorso: la mattina alle 7 prendevano il treno per andare a Roma e tornavano intorno alle 16 in agriturismo, dove si mettevano a mollo in piscina. Una vacanza intelligente“.
Ma Marcello non si è sempre occupato di aziende agricole né di sostenibilità. Prima di aprire Giulia Be, faceva “un lavoraccio! Ero infatti parte di un istituto di credito. Poi sono andato in pensione e ho deciso di ridare vita a delle strutture che avevo in campagna, che altrimenti sarebbero andate in malora. Ho pensato a un agriturismo proprio perché la zona è prettamente agricola”.
Anche il lavoro attuale è contraddistinto dallo stretto rapporto con la clientela ma quello di cui si occupa oggi Marcello è sicuramente più nelle sue corde, foss’anche perché di brutte notizie da dare alle persone non ne ha! Al contrario, quello che fa è suggerire i migliori itinerari, di cui noi carpiamo solo una parte: “Consiglio vivamente il Giardino di Ninfa, inutile dirlo. Il bel borgo di Sermoneta, il Museo Piana delle Orme, con i suoi capannoni dedicati alla guerra, i residui bellici, gli armamenti… E, ovviamente, il litorale e la capitale, considerando che per Roma ci sono, in base alle fasce orarie, anche tre treni all’ora”
Il nome Giulia Be? È dedicato alla memoria dell’amata figlia Giulia. “Be”, che in inglese vuol dire “essere”…

Sermoneta – www.adfilanesacta.it
Tag:Agriturismo Giulia Be, Giardino di Ninfa, Sermoneta, Slow Tourism Lazio