Dopo la droga e le armi, il commercio illegale di fauna e flora è il secondo mercato clandestino al mondo per fatturato e numero di persone coinvolte, con un giro di denaro nell’ordine di miliardi di dollari. Milioni di esemplari vengono continuamente prelevati dall’ambiente naturale per essere destinati al mercato degli animali da compagnia o a quello delle piante ornamentali, oltre all’enorme commercio di pellame, pellicce, legno e manufatti lavorati. L’inconsapevolezza, l’ignoranza e la connivenza favoriscono il commercio illegale, condotto da organizzazioni criminali, ma a volte anche i turisti diventano complici inconsapevoli del traffico di animali e piante, magari tentati dal tornare da un viaggio con un souvenir in carne e ossa strappato al suo ambiente naturale. Nella maggior parte dei casi non si ha la minima percezione di contravvenire alle norme vigenti, che prevedono anche sanzioni penali.
La comunità internazionale ha istituito la Convenzione di Washington, nota come CITES (Convention on international trade in endangered species of wild fauna and flora), che fa parte delle attività del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente e disciplina il commercio di migliaia di specie viventi, favorendo un uso sostenibile delle risorse naturali.
Con l’obiettivo di diffondere l’importanza della tutela della biodiversità il Bioparco di Roma sta per inaugurare il primo museo europeo dedicato ai crimini ambientali. Realizzato grazie alla collaborazione con il Corpo forestale dello Stato, il museo vuole sensibilizzare il grande pubblico sul commercio illegale di fauna e flora in via d’estinzione.
“I danni provocati all’ambiente e alla biodiversità dalle organizzazioni criminali sono di dimensioni incredibili. Per questo è fondamentale l’educazione del pubblico e in particolare delle giovani generazioni”, spiega Federico Coccia, presidente della Fondazione Bioparco di Roma.
I reperti esposti provengono dalle innumerevoli operazioni di polizia giudiziaria effettuate dal personale del Sevizio Cites del Corpo forestale negli ultimi 20 anni. Si stima che attualmente siano conservati dai forestali oltre 71mila reperti. L’Italia rappresenta, infatti, uno dei più importanti mercati di prodotti ed articoli derivati da specie animali e vegetali, il cui giro di affari, a livello internazionale, è stimato nell’ordine di 260 miliardi di euro l’anno.
Lo spazio museale avrà un forte impatto emotivo sui visitatori, l’allestimento sarà curato da professionisti, artigiani, tecnici specializzati, insieme ad esperti del settore del cinema. I sistemi di videoproiezione, luci e audio saranno configurati mediante impianti e componenti professionali a tecnologia avanzata. Il museo sarà aperto alle scolaresche che potranno fruire di uno specifico percorso didattico dedicato agli animali in via d’estinzione e alla tematica del commercio illegale di fauna e flora.
Un’altra sezione invece sarà dedicata ai reati contro gli animali e al bracconaggio. Prevista anche la realizzazione di una emeroteca e una videoteca, che raccoglieranno contributi specialistici. Ampio spazio avranno incontri e dibattiti sul tema della legalità ambientali.
Tag:bioparco, commercio illegale. animali, corpo forestale, crimini ambientali, fauna, flora, Roma