Benché al di sotto della media in altri Paesi sviluppati, nel mercato nazionale italiano si sta notando un buon momento di crescita, con l’aumento di piattaforme ed un confermato interesse di grandi aziende e istituzioni nell’utilizzo del mezzo. Con il passare degli anni, il ruolo del Crowdfunding in Italia ha acquisito un’importanza sempre maggiore, questo strumento sembra proprio una possibilità reale e concreta di realizzare il proprio progetto.
La sua veloce diffusione è indubbiamente da ricercare nei Social Media, la forza della dimensione sociale è infatti la vera anima di questo grande strumento, esiste la possibilità di creare una comunità attiva che condivida interessi ed esperienze.
Per definire i dati della crescita del finanziamento collettivo appurato in Italia, abbiamo scelto di citare i dati della ricerca realizzata a fine ottobre del 2015 realizzata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e promosso da TIM, sponsor dell’iniziativa e con il supporto di Starteed, una crowd-company che sviluppa soluzioni tecnologiche proprio nel mercato del crowdfunding. Si è arrivati a redigere così un Report 2015 per il Crowdfunding in Italia.

Immagine tratta da http://crowdfundingreport.telecomitalia.com/download/CrowdfundingItalia-Report2015.pdf
Nei mesi di settembre e ottobre 2015 si è iniziato a distribuire un questionario online agli amministratori delle piattaforme di crowdfunding, questionario a cui ha risposto il 62% delle piattaforme. In generale, le piattaforme intervistate hanno espresso fiducia rispetto al futuro del crowdfunding, mostrandosi ottimisti per la crescita del mercato.
Secondo i dati del Report, relativi al 21 ottobre 2015, in Italia esistono ben 89 piattaforme censite per finanziare i progetti, di cui 13 ancora in fase di lancio e 69 già attive.

Immagine tratta da http://crowdfundingreport.telecomitalia.com/download/CrowdfundingItalia-Report2015.pdf
Dalla ricerca è risultato che il valore complessivo di raccolta delle piattaforme italiane a fine 2015 fosse di circa 56,8 milioni di Euro, il che evidenzia quanto il nostro Paese, pur essendo ancora indietro rispetto a Nazioni quali Francia, Spagna, Germania ed Inghilterra, si stia comunque avvicinando in modo deciso a questa particolare forma di finanziamento alternativo.
Ma all’appello mancava, appunto, il restante 38% dei siti. Adesso Starteed, per integrare la ricerca, ha completato il lavoro, raccogliendo le informazioni di tutte le piattaforme italiane attive, anche quelle che ai tempi non avevano risposto al questionario inviato per la redazione del Report dai ricercatori della Cattolica. Starteed ha quindi conteggiato manualmente ogni singolo progetto sulle piattaforme, chiedendo dove possibile un riscontro ai titolari per verificarne il risultato, tutto aggiornato al 15 maggio 2016.
E’ da chiarire che sono state considerate solamente le campagne con esito positivo, dove è avvenuta realmente una transazione economica, escludendo quindi sia quelle non andate a buon fine, sia quelle non ancora concluse e si è arrivati alla cifra di 67 milioni di euro. Concludendo, possiamo ricordare una delle piattaforme nell’ambito del crowdfunding che ha avuto molto successo a livello mondiale: stiamo parlando del sito web kickstarter.com.
E’ una piattaforma di finanziamento per progetti innovativi in ambiti di business diversificati. Buona notizia per noi italiani: dal giugno 2015 KickStarter è infatti accessibile senza impedimenti anche agli utenti italiani. Ciò vuol dire che anche aziende o professionisti con base in Italia potranno proporre progetti e cercare finanziamenti attraverso KickStarter.

Immagine tratta da www.datamanager.it
Dal prossimo articolo della nostra rubrica Crowdfunding cercheremo di analizzare i progetti di italiani che hanno avuto successo presentati su questa piattaforma e sull’altra piattaforma di fama mondiale: Indiegogo.
Siete curiosi di conoscere i progetti vincenti? Secondo voi qual è la carta vincente per utilizzare questo mezzo?
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