Visitare il Parco Nazionale Gran Paradiso in autunno è una sorpresa per tutti i sensi. Il giallo e l’arancione dei boschi di larici, l’oro delle praterie, l’azzurro del cielo e il verde delle conifere: il mix di colori è davvero impressionante! Ma anche quello di animali: tra tutti, noi adoriamo gli ungulati che pascolano e le marmotte in attesa del letargo.
Per godersi al massimo la magia delle giornate autunnali, conviene incamminarsi al seguito di guide esperte. Tra tutti i sentieri, spiccano quello del vallone del Roc, sul versante piemontese, mentre sul lato valdostano sono i lariceti a dare spettacolo: da non perdere, in Valle di Rhêmes, il bosco monumentale di Artalle; in Valsavarenche, il sentiero che porta al Rifugio Vittorio Emanuele II e a Cogne il sentiero che da Epinel si dirige verso il Colle Trajo.
E per ritemprarsi al termine di una piacevole giornata trascorsa all’aperto, non c’è niente di meglio di un piatto fumante di Zuppa del Gran Paradiso! Preparata con ingredienti tipici del territorio, la Zuppa racconta la cultura, la storia, le tradizioni di queste valli attraverso gusti semplici e schietti, che ogni chef compone secondo la propria sensibilità e il proprio stile culinario.
Si avvicina la notte delle streghe… Anche al PNGP esiste una lunga tradizione legata alle masche e ai mask, streghe e stregoni-maghi che, secondo la tradizione popolare, erano depositari di quella profonda conoscenza della Natura che si è trasmessa oralmente nei secoli. Le streghe, che finirono sui roghi in tutta Europa, hanno avuto nelle valli del Gran Paradiso un destino meno infausto: la figura delle masche, che utilizzavano piante e fiori per preparare medicamenti per guarire ogni genere di male, era in qualche modo assimilabile a quella degli sciamani delle popolazioni americane; la masca era anche levatrice: si dice che avesse doti da sensitiva e, al contrario di quanto si crede, era spesso profondamente cristiana e credente.

Foto da http://www.openmindconsulting.it
Nelle valli del PNGP ci sono anche forti tracce di spiritualità celtica: la prima festa dell’anno, celebrata il 31 ottobre e il 1 novembre, era Samhain e segnava l’inizio dell’inverno e del nuovo anno. In questi giorni e queste notti, secondo la religione druidica, le anime dei trapassati potevano incontrare quelle dei vivi.
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