Mi trovavo a 16 chilometri da Bologna, tra le colline e la pianura, nella località di Zola Predosa (19.000 abitanti). Lungo le sponde del torrente Lavino dov’è possibile ammirare magnifiche ville: tra esse Villa Edvige Garagnani, sede dell’Ufficio di Informazione Turistica sovracomunale, Palazzo Albergati e Cà la Ghironda, emblemi storici e parchi museali open air.
Catturata da alcuni cartelli stradali: mi ha incuriosisce in particolare quello della Strada dei Vini e dei Sapori “Città Castelli Ciliegi” . Zola Predosa è da sempre Città del Vino (sede di cantine che producono rinomati vini, su tutti il Pignoletto dei Colli Bolognesi, bianco autoctono che si esalta proprio sulle morbide colline zolesi). Ma del tutto particolare è anche il cartello che definisce la città Capitale Mondiale della Mortadella: proprio questo è infatti un territorio di produzione privilegiato e pure sede delle aziende “Alcisa”e“Felsineo”.
Le origini della mortadella sono incerte e spesso motivo di aneddoti o leggende più o meno fantasiosi: nel Museo Archeologico di Bologna è conservata una stele di epoca romana imperiale raffigurante sette maialetti condotti al pascolo e un mortaio con pestello, che costituirebbe la prima testimonianza della presenza di un produttore di mortadella. C’è pure chi attribuisce la sua comparsa ai Galli Boi e alla loro predilezione a consumare carni suine insaccate e cotte.
La Mortadella è assurta al rango di IGP (Indicazione Geografica Protetta), la sua produzione è tutelata dal Consorzio della Mortadella di Bologna ed è diventata di fatto ambasciatrice gastronomica di Bologna nel mondo, tanto che sia dentro che fuori dai confini nazionali, viene comunemente chiamata “La Bologna”, identificando così per antonomasia la città con il suo prodotto più tipico.
Visitare un’azienda e uno stabilimento agroalimentare rappresenta quasi sempre un’esperienza unica ed emozionante. E così avviene anche con l’azienda “Felsineo”. Felsineo trae il proprio nome da Felsina, così come si chiamava Bologna in età etrusca, proprio per testimoniare il forte legame con la città ed il suo inimitabile prodotto alimentare.
Mi hanno accolta Andrea ed Emanuela i proprietari.
Producono mortadella da oltre 50 anni. Si tratta di una struttura all’avanguardia, dalla strumentazione alle certificazioni per ridurre i consumi energetici. Per la visita ai laboratori “produttivi” è necessario indossare il camice, i calzari e la cuffia. Durante la visita nei vari locali con i diversi processi di lavorazione, ho incontrato un dipendente diversamente abile che mi sorride. Un incontro interessante che desidero subito approfondire.
Arriva il momento dell’assaggio. Tra i diversi prodotti presenti mi sono orientata verso La Sincera®, la prima vera mortadella 100% naturale, prodotta solo con conservanti naturali, senza nitriti aggiunti come additivi chimici.
Nello specifico, il nitrito di sodio, tradizionalmente utilizzato, è stato sostituito con estratti vegetali di sedano, carote e mirtillo, appunto perché contenitori ‘naturali’ di nitrati. Il conservante naturale protegge in modo più efficace il prodotto dalla proliferazione di batteri, funghi e muffe, rallentando il deterioramento e aumentando di riflesso i tempi di self-life, esaltando al contempo il gusto inconfondibile della mortadella Felsineo.
Come antiossidante per prolungare il periodo di conservazione è stato scelto un estratto vegetale di rosmarino in sostituzione dell’ascorbato.
Non ci si poteva di certo perdere il week end – dal 17 al 18 settembre – a Zola Predosa, in occasione della 10° edizione di “Mortadella, Please”, un Festival di levatura Internazionale con annesse lodevoli iniziative organizzate dal ricco e vivace tessuto associativo locale. L’edizione 2016 di “Mortadella, Please” è stata nello specifico all’insegna della solidarietà, in favore di FANEP, un’associazione Onlus che offre sostegno e cure di altissima qualità a minori affetti da patologie neuropsichiatriche, supportando anche le famiglie nel percorso di ospedalizzazione, sia dal punto di vista pratico che psicologico.
Sabato 17 alle 17 c’è stata l’inaugurazione ufficiale, seguita da attività, laboratori/concorsi e letture animate per bambini a cura del Piccolo Gruppo Educativo “Zippe di Luna” . Si tratta di un’attività per bambini promossa proprio dall’Associazione FANEP .
Domenica 18 gli stabilimenti delle aziende Alcisa e Felsineo hanno aperto le porte, offrendo tutta la loro ospitalità ai visitatori che hanno potuto così scoprire i segreti della produzione e del trattamento della ‘Bologna’.
Nel centro cittadino, si sono degustate straordinarie ricette in abbinamento con i vini dei Colli Bolognesi. Non sono mancate neppure le mostre mercato dei prodotti tipici di qualità del territorio, intrattenimenti e spettacoli.
Evidentemente già nel 1949 ci aveva visto assai bene anche Aldo Palazzeschi, poeta, letterato ma soprattutto, in questo caso, figlio di un salumiere quando scriveva:
“Tavole regali
di mosaici fini
bizantini veneziani
fiorentini:
soppresate, salami, salamini,
e la più bella,
quella proprio del re,
la mortadella!”
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