Come tutti sanno, la meravigliosa città lagunare è un fragile gioiello la cui esistenza è a rischio per le stesse ragioni che la rendono un unicum al mondo: il mare che la circonda e le liquide basi su cui poggia.
Non tutti, però, si rendono conto che Venezia è minacciata da un altro e più invadente nemico: il turismo di massa. Con quasi dieci milioni di visitatori all’anno, a fronte di appena 55.000 residenti, la lotta è impari: si tratta di una vera e propria invasione, pacifica ma nemmeno troppo.
Infatti, dai negozietti e bancarelle di souvenir di dubbio gusto, pessima qualità e incerta origine, fino alle mostruose navi da crociera che si stagliano all’orizzonte avvicinandosi pericolosamente a piazza San Marco, la pressione su calli, ponti e isolotti si sta facendo insostenibile.
Per non parlare del drastico abbassamento della qualità della vita locale, nonché della degradazione della stessa esperienza turistica: Paola, una veneziana che gestisce un piccolo bed&breakfast, racconta di quella coppia di turisti giapponesi che, persi nella folla intorno a Rialto, le ha chiesto di indicargli l’uscita! Quasi come fossero in un museo o in un parco giochi…
Per porre un argine all’ effetto-Disneyland, Cécile Rousset (francese di nascita e veneziana per scelta) ha ideato e realizzato VivoVenetia, una piattaforma di booking on line che offre la possibilità di visitare la città al di fuori dei soliti schemi del turismo mordi-e-fuggi, grazie ad una vasta rete composta da artigiani, produttori, guide e altre imprese locali.
Il progetto ha vinto il bando “Percorsi Creativi 2015” della Camera di Commercio di Venezia e mira a svilupparsi fino a diventare il punto di riferimento per chi arriva in Veneto da tutto il mondo. Ciascun visitatore può costruire la propria esperienza del luogo, con possibilità di acquistare direttamente proposte ed attività originali; l’iniziativa è rivolta anche ai residenti che desiderino vedere il proprio territorio con occhi diversi e, perché no, senza la frenesia e la pressione del flusso ininterrotto di turisti.
Nella fase di avvio di VivoVenetia sono già presenti oltre 80 attività: come spiegano Cecile e il suo staff, “si può entrare in un laboratorio artigianale per imparare a creare le perle di vetro e realizzare con le proprie mani un souvenir originale, o visitare una stamperia di serigrafia artistica. Partecipare ad un corso di voga veneta o passare una giornata di pesca tra gli scenari magnifici di isole e barene. Essere accompagnati nel tipico mercato di Rialto per conoscere i prodotti locali e imparare le ricette della tradizione veneziana. Ma anche partecipare ad una caccia al tesoro tra le calli con i propri bambini o avere accesso ad alcuni dei luoghi più belli ma meno noti della città”.
Questa ricchezza di proposte permette di valorizzare la creatività e la diversità del territorio, come abbiamo potuto constatare nel corso dell’Open Weekend del 10 e 11 ottobre, per il lancio di un progetto che porta il visitatore, più che ad ammirare Venezia come fosse uno splendido spettacolo, spesso troppo affollato, a scoprire i percorsi alternativi a quelli obbligati del turismo di massa.
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