Parola d’ordine: germogli. Germogli intesi, nel loro originale significato come: giovani ramoscelli o anche gruppo di foglioline che nascono dalla gemma di una pianta. E’ da qui che si parte per sviluppare delle iniziative che promuovono lo sviluppo di attività emergenti; lanciare piccoli imprenditori e aiutarli a districarsi meglio nel mercato, ma anche sostenerli su roventi questioni che attanagliano molte imprese quali: il credito. Non solo, perché il lavoro di sostegno passa anche attraverso l’opportunità di alternanza scuola-lavoro per i giovani che possono conoscere le realtà lavorative da vicino, aiutando le aziende a comprendere le nuove generazioni.

Castello di Postignano
Di germogli si tratta quando si parla di realtà emergenti, ma non realtà casuali, bensì eccellenti. Germogli di eccellenze, è di fatto l’ambizioso progetto che nasce un anno fa in Umbria e che ha raccolto, attraverso un accurato studio, 50 imprese della regione ritenute di eccellenza.
E’ il lavoro promosso e condotto dal Comitato Regionale Piccola Industria, Confindustria Umbria per evidenziare quelle che sono le problematiche attuali dei piccoli imprenditori, sostenerli nel loro sviluppo e creare rete. Un sistema che analizza i disagi e li pone all’attenzione della regione, per metterla a conoscenza della piccola realtà imprenditoriale e poter individuare così, con maggiore precisione, le soluzioni per favorire lo sviluppo. Altro passo fondamentale è l’ADOPT UP, adozione di una piccola azienda da parte di un’azienda di grandi dimensioni per avviare una produttiva collaborazione.
“L’Umbria è senza dubbio una regione che ha un enorme potenziale, anche se è ritenuta ancora chiusa e carente nei collegamenti – spiega Annamaria Baldoni, Presidente del Comitato Regionale Piccola Industria – per questo stiamo da tempo ragionando in termini di macroregione (Toscana, Umbria, Marche) per avviare piani di sviluppo costruttivi. La nostra regione – conclude la Baldoni – è una terra molto ricca di eccellenze, tra le quali spiccano i settori della meccanica e della moda, con un andamento crescente per l’agroalimentare.”
Realtà emergenti che sono premiate dalla loro continua ricerca della qualità dei prodotti per far emergere la magnificenza del made in Italy. Un risultato che lo si trova nella collezione di borse “Colordenity“, della giovane realtà imprenditoriale umbra Vodivì che ha potuto presentarsi al pubblico presente, nello splendido scenario del Castello di Postignano a Sellano (PG).
La nascente casa di moda Vodivì – tra le 50 eccellenze imprenditoriali umbre, individuate dal Comitato Regionale Piccola Industria – unisce la scelta esclusiva di artigiani umbri, pur sposando l’amore per l’ambiente con l’uso – tra le varie – della conciatura al vegetale per le sue borse. Colordensity nasce dalla passione per la ricercatezza dei dettagli e della qualità, condotta dalla stilista e designer, Beatrice Mezzetti, e dall’artista pittore di paesaggi, Gene Pompa.
Un incontro casuale, che dalla tela diventa moda, e il paesaggio si anima in un tripudio di colori – quelli dello scenario di Castelluccio di Norcia – che rendono queste creazioni delle opere d’arte.
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