Grazie al progetto PROAGRI, che vuole incentivare il turismo rurale in Sicilia, ho avuto la possibilità di percorrere sentieri poco battuti di questa splendida regione. Poco prima di approdare sulla “vulcanessa” (questo il soprannome dell’Etna), io e le blogger Alessia Di Raimondo e Mosaka Williamson siamo state portate al Santuario Arcidiocesano “Madonna della Sciara” di Mompileri. Scendendo queste scale, si giunge alla grotta dove venne ritrovata intatta la statua di Maria, subito dopo l’eruzione del 1669.
Nella grotta del Ritrovamento, l’effige della Madonna, protetta da metri di lava solidificata. E pensare che fino a ieri, il giorno in cui sono arrivata, l’Etna eruttava rivoli di fuoco…

La grotta del Ritrovamento
Eccola la cinquecentesca Madonna della Sciara (che in dialetto significa lava): una splendida statua dalle nobili fattezze che troneggia sull’altare della chiesa.

La statua della Madonna della Sciara
All’esterno, quasi a contrastare il grigiore di lava e cemento, cespugli di rose coloratissime, piene come solo quelle di maggio (mese di Maria) sanno essere.

Cespugli di rose
I muretti a secco, qui, hanno quasi mille anni. I fiori variopinti si stagliano sulle dure pietre, che conducono, spesso, a sentieri nascosti.
Come quello che conduce a una chiesa ormai dimenticata ma dall’inestimabile valore. Basta avventurarsi al di sotto di impalcature messe lì chissà quando per scoprire preziosi affreschi, che attendono solo di essere restaurati.

La chiesa dimenticata
Lasciando alle nostre spalle Mompileri e la religiosità del luogo, ci dirigiamo verso i Crateri Silvestri, due vulcanici coni a Nord di Nicolosi. Siamo finalmente sull’Etna e precisamente a 2.000 mt!

I Crateri Silvestri
Il panorama è mozzafiato, l’aria rarefatta, tanto che mi gira la testa. I bambini si divertono a scalare questi mucchi di terra lavica, anche se non c’è molto da scherzare: qualche turista trova qui cattiva sorte, ingannato dalla morbidezza di queste curve.
I colori e la vegetazione si alternano: in alcuni punti l’aridità è totale. In altri spuntano piante verdissime, come nelle oasi della nostra immaginazione. La terra qua è grigia e là e rossa. In fondo, il mare… peccato che oggi non si veda, a causa del maltempo.
E pensare che questa terra è spesso usata come neve da alcuni spericolati, che qui fanno snowboard. Anche tra i turisti qualcuno si avventura troppo in alto, qualcun altro troppo in basso: il suolo è friabile e bisogna stare attenti.

Etna
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