Potrebbe essere un’idea per presentare una “rubrica” presentare il luogo dove nasce.
Così nel formulare l’impegno questo appuntamento che a cadenza mensile/quindicinale sarà curato dall’Associazione Festival per le Città Accessibili abbiamo pensato di presentare la sede dell’Associazione, tanto più che è non solo una “casa accessibile” ma è anche visitabile in quel di Foligno.
In rete la trovate qui http://issuu.com/giraffa21/docs/disabledhousebr
E’ abitata da Daniela e Giorgio, animatori oltre che della casa anche dell’Associazione e di questa rubrica.
Poco più di cento metri quadri (la casa) con i colori di maschere, burattini, oggetti, quadri e giochi (i due sono stati nel tempo e fra altre cose ludotecari e artigiani).
E la prova provata che l’accessibilità non ha solo colori “sanitari” ma è uno strumento per vivere meglio.
Per entrare si tira una batacchio che con un sistema di carrucole fa suonare all’interno una campana, poi libri ma non solo e poi, oltre gli oggetti pendenti come le scenografie di un teatro dal graticcio, i fornelli di colore blu, in fila per uno e non due avanti e due dietro come solitamente è, e il lavandino di colore rosso.
Il primo effetto è che il tutto sia li per gioco complice l’altezza (poca) per essere usati da seduti in carrozzina.
Un gran numero di cose anziché “zampe” hanno ruote, compreso il tavolo realizzato con le stesse mattonelle del pavimento, che ruota intorno ad un palo da cantiere a contrasto tra pavimento e soffitto, rimasto in memoria dei lavori di consolidamento dopo il terremoto del 1997.
Il laboratorio/soggiorno è una grande stanza con due porte e due porte finestre (e una finestra). Queste ultime danno accesso al cortile che gira intorno alla casa.
Dislivello “O”, ovvero interno ed esterno sono spazi ugualmente fruibili in carrozzina.
All’occorrenza gli elementi in legno di uno scaffale che contiene colori, pennelli, cere, paste, colle, forbici, conchiglie, piccoli attrezzi, ecc., ovviamente dotati di ruote e di una lunga maniglia in legno agguantabile ad altezza a piacere, da affiancati scorrono uno in successione all’altro creando una parete e una stanza per gli ospiti.
Nelle zona notte un “sollevatore a soffitto”, forse tra gli ausili uno dei più marcatamente sanitari, diventa non solo la traccia per un sinuoso motivo cromatico sul soffitto ma anche la ragione per il suo ribassamento che crea una piccola zona notte e alcuni ripostigli sopraelevati e un ambiente più intimo al dislivello zero… certamente i “soppalchi” non sono raggiungibili da chi ha problemi motori, ma hanno il vantaggio di rendere più sgombri e agibili con le cose di ogni giorno gli spazi ad altezza di carrozzina.
Tornado in cucina, tra libri un po’ ovunque, c’è il piccolo armadio dei bicchieri che gira su stesso e gli sportelli, colorati e con oblò trasparente, che si aprono dal basso all’alto come le porte in un’autovettura futuristica…Insomma questo ed altro per sperimentare che una casa “usabile” e vivibile da una persona con disabilità è un luogo vivo e colorato che non deve sacrificare nulla al racconto della vita, e che in questo spirito possono (e devono) essere realizzati luoghi, città ed eventi come proveremo a riferire nei prossimi appuntamenti.
Per farlo attingeremo all’ampia biblio-mediateca un po’ nella casa e un po’ in rete: la raccolta costantemente incrementata, di ca. 250 pubblicazioni cartacee e on line (dropox), sui temi dell’accessibilità e dell’universal design; la rassegna stampa internazionale aggiornata quotidianamente e organizzata fascicoli semestrali ca. 700pg/4-10 mb. in formato doc a partire da gennaio 2013; le pubblicazioni già su http://issuu.com/cittaaccessibili/docs e http://issuu.com/folignobenecomune e infine, come direbbero gli esperti, al nostro background
La casa è a Foligno (città che si dice al centro del Mondo), a pochi metri dalla piazza e tre passi dai comodi (ed economi) parcheggi “Centrale” e “Le Conce”. Per visitarla occorre prenotare al 335.5989802… volendo oltre la visita potrete partecipare ad uno dei laboratori (senza barriere) di Daniela e Giorgio, magari per realizzare un caleidoscopio, un oggetto in carta, una stampa d’arte, una “giropittura”, un fenachistiscopio, un “pupazzabile” in gommapiuma e magari anche gustare una delle mitiche “merende” di Daniela… ma questa è un’altra storia.
Tag:accessibilità, casa accessibile, esperienza personale, foligno, luogo colorato, racconto di vita