Gamin e Diana sono due amici molto singolari, che condividono un’ altrettanto singolare avventura. Diana è una giovane donna svizzero-tedesca, partita il 17 aprile 2015 da Roiffieux (Francia) in pellegrinaggio sulle tracce di Aldo Moro. Gamin è il suo asino. Insieme stanno attraversando l’Italia per raggiungere i luoghi della nascita e della sepoltura di Moro
Diana ha 50 anni e una storia cosmopolita alle spalle (madre svizzera, padre americano, marito tedesco), parla 4 lingue ed è una bravissima disegnatrice di fumetti
Era bambina quando Aldo Moro venne rapito e poi ucciso, fatti che la colpirono molto, tanto da aver tenuto il suo dispiacere per sé, senza mai dimenticare l’accaduto. Oggi, dopo più di 35 anni, questo dispiacere ha trovato espressione attraverso i suoi fumetti.
Il pellegrinaggio nasce dal proposito di riportare alla memoria questa triste storia, quasi dimenticata, soprattutto fuori dall’Italia, e dal desiderio di Diana di avvicinarsi ai luoghi dove Aldo Moro ha lasciato le sue tracce. Nei disegni che Diana fa nei momenti di pausa durante il percorso, raffiguranti scene del viaggio, Aldo Moro è sempre presente, quasi come una guida spirituale che l’accompagna per mano anche nei momenti di difficoltà.
Gamin è un asino comune di 8 anni che, con un altro compagno umano, ha già percorso Il Cammino di Santiago. Sfortunatamente, a causa di una malattia, il suo amico umano per qualche anno non potrà camminare e ha così deciso di cedere Gamin a Diana, perché diventasse il suo compagno in questa avventura attraverso l’Italia, altrettanto ricca di significati spirituali
Gamin è un asinello molto docile, serio e coraggioso; segue Diana dappertutto e se si ferma, rifiutando di andare avanti, è sempre per una buona ragione. Gamin ama molto la frutta e accetta volentieri le carezze e le attenzioni dei bambini, che lo accolgono sempre incuriositi e festosi .
Dopo avere visitato la tomba di Aldo Moro a Torrita Tiberina, Diana e l’asinello sono partiti alla volta di Maglie, in Puglia, dove lo statista è nato. Diana e Gamin, alla fine del viaggio – verso fine novembre -, grazie alla collaborazione di un amico torneranno nella regione dei Vosges per un periodo di meritato riposo, pensando a qualche nuova avventura da condividere.
Diana non ha cercato contatti con la famiglia Moro perché non vuole disturbare nessuno ma forse, di fronte ad un’impresa tanto temeraria e impegnativa in nome del proprio congiunto, la famiglia vorrà esserne informata.
Io l’ho incontrata per caso mentre passava per il mio paese, Moneglia, sulla riviera ligure di levante. Alcuni abitanti me l’hanno segnalata temendo che l’asino fosse sofferente sotto le voluminose (ma non troppo pesanti) bisacce fissate al basto. L’ho quindi raggiunta per assicurarmi che né lei né Gamin avessero bisogno di nulla. L’ho trovata seduta in un boschetto, tenda montata, con Gamin che brucava l’erba, mentre Diana disegnava. Dopo poche parole le ho proposto di spostare il suo accampamento nel mio uliveto, a poche centinaia di metri , dove vivo con i miei cavalli e un asino. Ha accettato volentieri ed è stata un’occasione per entrambi per rifocillarsi in un ambiente confortevole. Gamin ha avuto a disposizione un grande box e fieno a volontà, Diana un letto vero, una doccia, una cena in compagnia e un bagno in mare così desiderato e apprezzato, ricordo della sua infanzia felice con i nonni.
Ha trascorso due giorni a casa mia e mi ha raccontato la sua storia, i motivi di questa avventura, le sue vicissitudini famigliari. Siamo diventate amiche, l’amore per gli animali ci accomuna e dalla sua partenza, con discrezione, la seguo a distanza attraverso Facebook, scambiando con lei qualche messaggio .
Una bella storia di amicizia e condivisione tra un umano e il suo amico a quattro zampe, e di solidarietà umana, che arricchisce questo viaggio già ricco di emozione e spiritualità.
Diana gestisce il suo blog – http://pelerinagealdomoro.blogspot.com – e ha un profilo su Facebook come Diana Kennedy. La sua mail è dianakennedy22@gmail.com
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