Come abbiamo avuto modo di approfondire nei precedenti articoli di questa rubrica, il Crowdfunding, negli ultimi due-tre anni, ha rilevato un boom di iniziative per il finanziamento collettivo. Questo, ha concesso a molti di avviare un’attività senza dover avvalersi di prestiti bancari. Le piattaforme più note nel campo del Crowdfunding, Kickstarter e Indiegogo, hanno offerto moltissime tipologie di progetti che vanno dall’arte alla tecnologia.
Noi abbiamo deciso di analizzare alcuni progetti di successo nell’ambito della sostenibilità definendo la tipologia e la provenienza degli investitori (backer) che li hanno sostenuti. Lo scopo è anche quello di capire la motivazione per la quale gli italiani non sono molto attivi nel finanziare un nuovo progetto.
La prima iniziativa che andremo ad analizzare ha raccolto 800mila dollari sulla piattaforma Kickstarter: stiamo parlando di Solar Paper, il caricabatterie solare più sottile al mondo prodotto dalla startup giapponese YOLK.
Questo “foglio solare”, comodo ed ecosostenibile, è stato pensato per riuscire a caricare praticamente qualsiasi dispositivo mobile tramite USB. Ha solo 1.1cm di spessore e pesa 120 grammi, i suoi pannelli possiedono lo spessore di un foglio di carta, nell’insieme è poco più grande dell’iPhone 6 Plus, la sua misura è infatti 9×19 cm.
Ogni singolo foglio del Solar Paper genera un massimo di 2,5 W di potenza, ma sfruttando i contatti magnetici laterali è possibile attaccare al primo pannello centrale, il quale possiede porte USB, altri tre pannelli, aumentando così la potenza da 2,5 W a 10 W.
Secondo gli ideatori del progetto, per caricare un dispositivo portatile di ultima generazione in circa due ore e mezza sono necessari tre pannelli, per un totale di 7.5 W alimentati con la luce del sole. La resa da 10W è consigliata invece per tablet e fotocamere. Tutti i pannelli sono poi ripiegabili l’uno sull’altro, così da occupare il minor spazio possibile.
Questo progetto di successo ci è sembrato perfettamente compatibile con i nostri criteri di ecosostenibilità, in quanto sfruttare l’energia solare per caricare i nostri dispositivi elettronici potrebbe essere un modo semplice per avere più coscienza ambientale, e magari sfruttare i giusti tipi di caricatori solari, di semplice uso per il cliente.
Infatti sono bastati due giorni per superare l’obiettivo dei 50mila dollari richiesti ed il progetto ha raccolto più di 6.000 bakers sparsi nel mondo, tra i quali domina la provenienza dagli Stati Uniti.
Noi della Redazione del Daily ci siamo chiesti come mai tra i bakers che hanno supportato l’iniziativa possiamo individuare europei ma non italiani? Eppure sembra di vivere in un Paese molto soleggiato! Voi cosa ne pensate?
Tag:crowdfunding, ecosostenibilità, elettronica, energia solare