Negli ultimi anni si parla spesso di iniziative innovative per la mobilità sostenibile: car sharing e car pooling, autobus alimentati da energie rinnovabili, app che permettono di trovare compagni di viaggio con cui abbattere costi ed emissioni. Spesso, piuttosto che sforzarsi di trovare soluzioni alternative, basta guardarsi intorno: è quello che ha Co.Mo.Do., Confederazione Mobilità Dolce, con la Giornata nazionale delle ferrovie dimenticate.
Nel nostro Paese, il 90% delle merci e delle persone viaggiano su gomme: eppure, su tutto il territorio italiano sono 6400 i chilometri di rete ferroviaria inutilizzata. Binari, ponti, vecchi tratti locali, locomotive, vagoni e carrozze: un patrimonio immenso che, se rimesso in funzione, potrebbe cambiare il volto della mobilità di casa nostra.
La Giornata nazionale delle ferrovie dimenticate, giunta ormai alla sua settima edizione, ha l’obiettivo di promuoverne il recupero delle ferrovie in disuso e creare percorsi dedicati alla mobilità alternativa, che servano a cittadini e turisti. Un’iniziativa che non tratta solo di riuso di materiali e abbattimento dei costi del trasporto: tratta soprattutto di memoria storica, di luoghi e percorsi ormai messi da parte, in favore delle grandi arterie della distribuzione merci.
Domenica 2 marzo centinaia di volontari, ciclisti, escursionisti e appassionati ripercorreranno i tratti ferroviari abbandonati di 8 tra regioni e provincie, in bici, a piedi, a cavallo o con qualsiasi mezzo slow: animeranno i depositi dismessi e le gallerie, ricorderanno le vicende umane e sociali attorno agli scali e ai dopolavoro.
Le linee locali, ormai abbandonate, restituiscono in maniera diversa il territorio al viaggiatore: pratiche sociali e culturali, dettagli geologici, suggestioni e ambienti difficili da notare su un treno ad alta velocità o da un’autostrada. Le reti dimenticate potrebbero diventare Greenways: percorsi turistici attenti alla tutela dell’ambiente, che resitituiscano centralità alle comunità che attraversano e permettano un viaggio a misura d’uomo.
Sono oltre 137 le associazioni che parteciperanno alla Giornata nazionale delle ferrovie dimenticate, la cui anteprima sarà lanciata venerdì 28 febbraio a Siena presso il complesso Museale di Santa Maria della Scala, con il convegno “Le Ferrovie delle Meraviglie: ieri oggi domani”.
Da nord a sud, le linee ferroviarie abbandonate saranno aperte alle iniziative artistiche, culturali e sociali in programma:
- Piemonte: sarà attivo il collegamento Monchiero – Dogliani, dopo 90 anni dall’inaugurazione della tratta, ormai abbandonata;
- Lombardia: in programma treni turistici per il Lago d’Iseo che attraversano la linea Voghera – Varzi, lungo la Ferrovia della Valmorea;
- Veneto: previsti bici Touring in bicicletta lungo la ferrovia abbandonata da Susegana a Montebelluna, lungo la Ferrovia Turistica della Val Brenta, sulla Piovene Rocchette – Asiago.
- Toscana: sarà attivo il treno a vapore del Treno Natura di Terre di Siena in Val d’Orcia, lungo la tratta Asciano-Monte Antico fino alle Saline di Volterra e sulla ferrovia Massa – Follonica. Inoltre sulla tratta Porrettana sarà attivo un percorso di trekking;
- Umbria: visite guidate al Museo Ferroviario della Spoleto – Norcia;
- Lazio: in calendario passeggiate e pedalate lungo la tratta Capranica – Civitavecchia, sulla Ferrovia dell’Allume e lungo la linea Paliano – Fiuggi.
- Abruzzo: il Comitato Interregionale Salviamo la Ferrovia Avezzano – Roccasecca organizza un incontro per discutere, insieme ai cittadini delle due località il recupero e i possibili sviluppi della rete.
- Campania: Trenotrekking ferroviario lungo la Salerno – Polla – Pertosa e lungo la tratta Avellino – Rocchetta. Lungo il percorso si potranno visitare non solo stazioni, ponti e binari della tratta ma anche elementi paesaggistici di valore e opere d’arte sparse sul territorio toccato dal treno.
- Sicilia: protagonista è la rete Dittaino – Assoro – Leonforte, che sarà attraversata da un percorso aperto per cicloturisti, escursionisti a piedi e a cavallo;
- Sardegna: partenza del Trenino Verde da Mandas al Sarcidano, che seguirà la green way appena realizzata sulla vecchia linea FCS.
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