Superare le barriere che ostacolano la competitività del trasporto marittimo all’interno del mercato comunitario per creare collegamenti regolari e frequenti è un’esigenza sociale ed ambientale imprescindibile.
L’Unione Europea riconosce da sempre il ruolo strategico delle rotte marittime. Le Autostrade del Mare, protagoniste del progetto comunitario Prioritario 21 Motorways of the Sea (PP21), migliorano i collegamenti commerciali degli stati e delle regioni che si affacciano sul mare rappresentando allo stesso tempo un’alternativa ecologica e sostenibile al trasporto stradale ed aereo.
Con il Libro Verde del 2006 “Verso la futura politica marittima dell’Unione: oceani e mari nella visione europea”, l’Unione ha consultato Stati membri e operatori di mercato per comprendere quali fossero le politiche settoriali e nazionali idonee a sviluppare una politica marittima integrata: commercio, pesca, trasporti, turismo, navigazione e industrie costiere sono tutti settori che vedono il loro destino indissolubilmente legato all’evoluzione dei collegamenti marittimi. Frutto di tali consultazioni è il “Libro Blu”, con il quale sono state definite le linee guida della futura legislazione in materia di politica marittima. Il punto della situazione sugli sviluppi della TEN-T (rete marittima trans-europea) è stato da poco riportato dalla Commissione Trasporti del Parlamento Europeo in una relazione preparatoria rispetto al progetto che la stessa depositerà il prossimo primo dicembre. L’elaborato, presa coscienza dell’importanza dei porti quali cerniere tra mare e terra, conterrà gli interventi necessari per ampliare la rete marittima, creare nuove infrastrutture e migliorare le possibilità di scambio commerciale tenendo alti gli standard ambientali. L’iniziativa arriva in concomitanza con lo scadenza del termine per raggiungere gli obiettivi prefissati dall’ambizioso Progetto Marco Polo II, che sulla scia del primo ha avuto lo scopo di trasferire 12 miliardi di tonnellate-chilometro l’anno del trasporto su gomma finanziando progetti sul trasporto marittimo a corto raggio orientati allo sviluppo dell’alternativa marittima.
Le Autostrade del Mare, oltre a rappresentare una rete efficiente in grado di sostenere un consistente traffico di merci e passeggeri decongestionano la rete stradale ed autostradale con risvolti positivi riguardo all’emissione di CO2 in atmosfera, ma non solo. L’Analisi strutturale sul trasporto combinato del M.I.T rivela i tagli che ne deriverebbero ad altre esternalità negative: si pensi alla riduzione del tasso di incidentalità su strada. All’ elevato numero di Tir che ogni giorno viaggiano su gomma si sostituirebbe un unico vettore, che è la nave, con evidenti benefici in quanto a riduzione dei sinistri.
L’Italia, grazie alla sua posizione geografica è un’ottima piattaforma per l’evoluzione dei traffici marittimi dell’area Mediterranea. Sfruttare il grande potenziale della nostra Penisola sostenendo il cabotaggio marittimo, gioverebbe tanto agli scambi comunitari quanto all’economia delle nostre isole. Nel 2004 è stata istituita la società Rete Autostrade Mediterranee (RAM) S.p.a., longa manus del Ministero delle Infrastutture e dei Trasporti. R.A.M. promuove l’attuazione del Programma Nazionale delle Autostrade del Mare all’interno del Mar Mediterraneo e collabora con il Ministero nella pianificazione e nel coordinamento degli interventi in attuazione delle direttive europee sulla mobilità marittima. R.A.M. favorisce nuovi accordi tra l’Italia e i paesi partner del Mediterraneo, domanda le risorse comunitarie da destinare ai progetti nazionali ed elabora il Master Plan nazionale relativamente agli adeguamenti funzionali e di servizio utili a migliorare l’accessibilità terrestre dei porti. Nella prospettiva di creare uno spazio marittimo europeo senza barriere è proprio la partecipazione di R.A.M. ai progetti europei a rivestire un ruolo chiave. MOS4MOS – portato avanti con i partners spagnoli – ha visto la presentazione di soluzioni normative per migliorare i servizi di short sea shipping e la sostenibilità ambientale del trasporto intermodale; Adriatic Gateway, aggiudicato al M.I.T. e attuato da R.A.M. è sfociato nella predisposizione di un piano di sviluppo dei porti dell’alto Adriatico. East Med e West Med MOS hanno permesso di individuare nuovi possibili corridoi nelle aree del Mediterraneo orientale e occidentale e hanno bandito call for proposal per ricevere proposte dal mercato. In corso i progetti MOS24, MEDNET e MED-PCS per migliorare il sistema doganale creare centri di promozione della co-modalità ed ampliare le interconnessioni marittime. Anche l’Associazione Italiana degli Armatori è particolarmente attiva: con il progetto “Mito” (Mediterranean Intermodal Transport Organization) e la collaborazione delle Istituzioni ha elaborato un sistema di terminal portuali dedicati al trasporto di veicoli commerciali con la costituzione di un apposita task force e di una società di servizio denominata Marelog.
Ma le Autostrade del Mare in Italia diventano anche sono veicolo di formazione. Il mese scorso è partito nella regione Liguria il primo corso sperimentale finanziato dal Programma Europeo delle Autostrade del Mare su Blue e Green Economy per giovani laureati. Avviato anche alla presenza di Luis Valente De Oliveira, coordinatore europeo delle Autostrade del Mare, il corso vedrà la partecipazione di 30 giovani da formare in materia di economia del mare. De Oliveira, dopo aver sottolineato l’importanza strategica del porto di Civitavecchia per la tratta Grimaldi verso Barcellona, ribadisce l’importanza di istituire un ecobonus europeo per ridurre tutti i costi della filiera. Ed è proprio a Barcellona che pochi giorni fà, alla presenza del Ministro dello Sviluppo Economico Spagnolo Ana Pastor, è stato inaugurato il nuovo terminal della Grimaldi, punto di connessione strategica che interesserà la tratta Civitavecchia – Porto Torres – Barcellona offrendo nuove opportunità di scambio commerciale e turistico.
Il comandante Marco Nobile della capitaneria di porto Torres (SS) espone i vantaggi sociali e ambientali della navigazione marittima.
Perchè gli utenti dovrebbero preferire la navigazione marittima al trasporto stradale o aereo?
Bisogna in primis chiarire la definizione di “utente” delle Autostrade del Mare. Tradizionalmente l’utente “principe” delle Autostrade del Mare non è tanto il turista, quanto piuttosto l’autotrasportatore o chi deve movimentare merci in una certa quantità, ed è chiaro che se un vettore deve trasportare merci costantemente nel tempo, o anche spot, il trasporto via mare è meno costoso dal punto di vista economico rispetto al vettore aereo, poiché non essendoci continuità territoriale la merce deve essere spostata dal “Continente” alla Sardegna. In secondo luogo i tempi di trasferimento dal Continente, intesi come porti di Genova, Livorno, Civitavecchia, Napoli e Sicilia sono congrui con le esigenze del trasporto stesso, poichè la tratta più lunga che è la Genova-Porto Torres impiega circa 12 ore. Se consideriamo il tratto internazionale, quindi la tratta Barcellona-Porto Torres-Civitavecchia, anche qui il trasferimento occupa – mare permettendo- dodici ore. La scelta del vettore per volumi quantità e costi può senza dubbio ritenersi economicamente vantaggiosa e preferibile.
Possiamo quindi affermare che la navigazione marittima è essenziale all’economia dell’Area Mediterranea?
E’ sicuramente essenziale anche perché consente nelle tratte (sia nord-sud che est-ovest) di sgravare la rete viaria spostando grosse quantità di merci su di un unico vettore che è la nave. La nave non ha caselli nè ingorghi, ha una sua via preferenziale ed ha un tempo di trasferimento certo e dichiarato, quindi con una tolleranza minima lo spostamento con navi di linea può essere comodamente inserito nel ciclo del trasporto.
Per quanto riguarda invece il trasporto passeggeri….perchè il turista medio dovrebbe scegliere la nave anziché il vettore aereo per arrivare qui, in Sardegna?
Questo è un tema che ultimamente in Sardegna è molto sentito e che ha visto, dati alla mano, una calo di circa un milione e seicentomila passeggeri principalmente dovuto al rialzo del prezzo di trasporto marittimo. D’altra parte ciò ha comportato un’aumento della domanda di trasporto aereo, che ha generato perciò un’incremento del settore noleggio automobilistico in loco. Detto ciò, il turista essenzialmente deve fare una scelta filosofica, confrontare i pro e i contro, fare un bilanciamento di interessi che in questo momento non è semplice. A livello normativo ciò che si potrebbe fare è prendere spunto dalle iniziative d’oltr’Alpe, mi riferisco alla legislazione francese in tema di continuità territoriale tra la Francia e la Corsica, ad esempio.
Quali sono i vantaggi in termini ambientali della navigazione marittima rispetto alla navigazione aerea o su strada?
I vantaggi sono evidenti, poichè il consumo di energia di una nave a parità di tratta è di gran lunga inferiore alla sommatoria dei consumi di energia delle singole motrici dei camion. So dirle che l’ equivalente del consumo carburante-ora di una nave equivale a quello che consumerebbero 70/ 80 Tir.
Quindi il risparmio energetico è notevole?
Certo che lo è. Ciò che viene trasportato su nave consuma 1/7 di ciò che consumerebbero i Tir che salgono a bordo… è una rapporto favorevolissimo. Per quanto poi riguarda la sicurezza, bisogna considerare che vi è un unico vettore, quindi la probabilità di incidenti si riduce e il numero di mezzi che circolano su strada è nettamente inferiore: da un punto di vista ambientale il vantaggio è moltiplicato. Inoltre, soprattutto per quel che riguarda le navi da crociera, si è ridotto al minimo il consumo energetico di carburante all’ormeggio, consentendo al vettore di incamerare energia per mezzo di una presa di corrente lungo banchina, di modo che la nave anziché prodursi energia ne ricava da una centrale istallata appositamente. Ciò è a livello ancora sperimentale.
Le Navi da crociera e i Cruise Ferry offrono tanti servizi per assicurare il benessere dei passeggeri…..ma che fine fanno le tonnellate di rifiuti prodotti?
La gestione dei rifiuti delle navi mercantili ha interessato la comunità internazionale fin dal 1973. La Convenzione madre è la Marpol e successivi Protocolli ed è la sua normativa che bisogna prendere come riferimento. Sia le acque di sentina (rifiuti prodotti direttamente dai motori) sia i rifiuti organici-urbani che i rifiuti speciali devono avere un determinato trattamento: non possono essere scaricati in mare se non in determinate zone ed in condizioni tecniche precise e controllate anche dalle stesse Capitanerie di Porto (attività di Port-space-control).
Stanti i limiti stabiliti dalla Convenzione Marpol, ritiene che le acque del Mediterraneo siano adeguatamente tutelate dall’inquinamento derivante dallo scarico di carburanti?
Sicuramente si, rispetto ad anni fà oggi non c’è più alcun tipo di interesse da parte degli armatori a scaricare in mare alcunché. Le acque di zavorra secondo la normativa nazionale e internazionale sono scaricate nei punti di Reception facilities esistenti in alcuni porti: gli olii vengono conferiti e ritrattati e per chi li riceve essi costituiscono un rifiuto-materia prima da reinserire nel circuito commerciale. Anche per quel che riguarda i rifiuti organici tutte le navi hanno obbligo di conferimento in ciascun porto sulla base di quella che è l’organizzazione di bordo: i rifiuti vengono tracciati, separati e smaltiti nel circuito ordinario dei rifiuti dalla ditta che detiene l’appalto in loco.
Un’ultima domanda in tema di impatto ambientale della navigazione: la fauna marittima viene adeguatamente tutelata?
Sicuramente nel nord-Tirreno su cui insiste il santuario dei cetacei occorre che i Comandanti delle navi pongano una certa attenzione soprattutto ai cetacei più grossi, ma si può dire che a bordo c’è sempre qualcuno addetto ed attento. Per quanto riguarda invece il futuro dela normativa internazionale bisogna porre dei limiti o delle restrizioni riguardanti le acque di zavorra. E’ importante verificarne la qualità, poiché se scaricate da navi tropicali -specialmente provenienti dall’Oceano Indiano – potrebbero contenere microrganismi appartenenti ad un diverso habitat: bisogna migliorare il tracciamento delle specie alloctone per evitare il trasferimento nel Mar Mediterraneo.
I costi esterni della navigazione sono nettamente inferiori rispetto a quelli della mobilità su gomma: lo dimostra uno studio realizzato da “Amici della terra”, sezione italiana dei “Friends of earth International”.
Intendendo per costi esterni i danni alla salute umana, il cambiamento climatico attribuibile alle emissioni di gas serra, il pregiudizio all’ecosistema e la perdita di vite umane dovuta agli incidenti, i costi esterni della navigazione risultano 50 volte inferiori a quelli del trasporto su strada. Stiamo parlando del 23% in meno dei danni associati all’inquinamento e del dimezzamento delle emissioni di gas serra. Nel complesso il trasporto combinato delle merci via mare (sia lungo la penisola che nei tragitti europei, c.d. short sea shipping) può offrire un contributo significativo per alleviare i costi esterni della strada, decongestionando le autostrade e riducendo i danni ambientali e i rischi del trasporto su gomma.
Con riguardo invece al risparmio economico, sono circa 1,5 milioni gli autotrasportatori che ogni anno scelgono le Autostrade del Mare grazie al sistema Ecobonus, l’incentivo statale istituito nel 2002 che consente un risparmio del 30% sulle spese di viaggio. Da Bruxelles però non arrivano buone notizie: l’Unione ha in programma di bloccare l’erogazione ritenendo il bonus un illecito aiuto di Stato anziché un passo avanti nella direzione dello sviluppo dei collegamenti marittimi. L’Associazione Italiana Trasportatori ha recentemente istituito un tavolo tecnico e preparato una relazione contenente i motivi per cui l’UE dovrebbe autorizzare la proroga del beneficio. Di vitale importanza per l’economia siciliana, l’ecobonus ne ha evitato il collasso consentendo a una regione che pur soffre di marginalità geografica di usufruire del sistema di trasporto marittimo per consegnare prodotti ortofrutticoli in tempo utile nel nord Italia. In attesa degli esiti dell’inchiesta europea sull’Ecobonus, R.A.M. propone con il Progetto “Magellano 2020” la sostituzione della misura italiana con un green incentive europeo, coinvolgendo anche Francia, Polonia, Spagna e Finlandia.
Solo nel biennio 2007-2009 sono stati incredibili i benefici sociali ed ambientali ottenuti: 500.000 Tir in meno sulle strade, calo del tasso di incidentalità e una elevata riduzione delle emissioni inquinanti. L’Antitrust europea sembra non tenere conto delle enormi difficoltà economiche cui andrebbero incontro le imprese di autotrasporto italiane, e nemmeno delle esternalità negative che tornerebbero a ricadere sull’ambiente.
Un viaggio nel viaggio: il confort offerto dai moderni Cruise Ferry. Per i turisti la vacanza inizia prima di arrivare; per gli autotrasportatori c’è la “Drivers Card”; iragazzi possono partecipare a stage e laboratori didattici on board. Il tutto si navi certificate “Green star”.
Oltre a distinguersi per il minor impatto ambientale e la massima resa energetica, la Grimaldi Lines con ben 14 collegamenti (Sicilia, Sardegna, Spagna, Grecia, Tunisia e Marocco) garantisce a turisti ed autotrasportatori partenze giornaliere da nord a sud Italia a bordo dei suoi Cruise Ferry, i quali offrono un servizio a metà fra traghetto e nave da crociera. Le Cruise Roma e Barcelona, con una capacità di carico raddoppiata, trasferiranno migliaia di tir sulle Autostrade del Mare, con un risparmio in termini di benefici sociali ed ambientali di circa 60 milioni di Euro l’anno; la Cruise Olimpia, per le rotte greche, è inoltre certificata “Green Star” dal Registro Navale Italiano (R.I.N.A.), il quale identifica le navi dotate notazioni “Green Air” e “Green Sea” per garantire il massimo rispetto ambientale. Per i turisti il viaggio stesso si trasforma in vacanza: a bordo delle Cruise Roma, Barcelona, Europa e Olympia oltre ai servizi di ristoro, ai negozi e al pool bar è possibile accedere all’Aquae & Gymnasium, il nuovissimo centro benessere completo di palestra, sauna, bagno turco e area relax. Anche l’intrattenimento non manca, dalla discoteca agli spettacoli dal vivo, fino alla possibilità, per i più giovani di partecipare a “Grimaldi Educa”, un programma di formazione teorica e pratica con stage ad hoc che è possibile organizzare in base alle esigenze dell’indirizzo scolastico dell’istituto. Grimaldi offre, anche per la stagione 2013 agevolazioni e sconti: sempre i giovani, in possesso della Carta dello Studente potranno usufruire di uno sconto cumulabile alle offerte già esistenti; per le famiglie -che possono scegliere di soggiornare all’interno delle cabine e delle suite dotate anche di toilette con doccia interna – sono disponibili gli sconti offerti dal sistema Advanced booking, Superbonus (per imbarcare auto e moto gratis), Super family & friends (che consente un riparmio del 50% condividendo la cabina) e la Riduzione Bambini, con sconti del 50% fino ai 12 anni d’età. Gli autotrasportatori possono viaggiare velocemente, in sicurezza e risparmiando, potranno evitare le lunghe soste necessarie durante un viaggio auostradale e, se possessori della Driver Card da richiedere ai terminal portuali, avranno uno sconto del 40% sui servizi ristorazione, e del 10% sul Wellness Centre.
La flotta è attiva anche sotto il profilo della salvaguardia di flora e fauna marine, collabora infatti con l’I.S.P.R.A. e l’Associazione Culturale Scientifica Ketos mettendo a disposizione dei biologi marini il traghetto “Catania” utile piattaforma per l’attività di monitoraggio dei cetacei. Viaggiare in nave è una necessità, ma anche una possibilità che diventa filosofia di vita.
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