Il Jazzit Fest – Italian Jazz Expo che si svolgerà dal 27 al 29 Giugno 2014, a Collescipoli (TR) “il primo paese a festival diffuso”, è il primo evento al mondo a dotarsi di una “Carta dei Valori e Codice Etico”, un modello operativo e gestionale che indirizza l’azione di tutti gli attori protagonisti dell’evento
Un borgo medievale umbro cinto da antiche mura, Collescipoli, con 300 abitanti, protagonisti dell’accoglienza e del ristoro; 1 expo del jazz in Italia con 60 showcase e 350 musicisti coinvolti; 3 giorni di musica, seminari, workshop e conferenze; 1 campus didattico con oltre 100 allievi e 20 docenti; 1 concorso musicale con 9 gruppi; ; 1 cinema jazz; 150 operatori del settore; 1 area bambini “giardino dei suoni”; circa 100 volontari provenienti da tutta Italia; 10.000 presenze attese!
Questi i numeri di una grande festa della musica “A Impatto Zero”, prodotta senza contributi pubblici, senza impatto ambientale e in coworking sociale. Il Jazzit Fest – Italian Jazz Expo, e questo è una sua specificità, ha una doppia ambizione: mettere in scena nuovi paradigmi del fare musica e cultura in Italia ed essere utile per la comunità jazzistica nazionale.
Fin dalla sua prima edizione, promossa nel 2013, l’evento si è caratterizzato per la sua prassi organizzativa basata sul rifiuto dei contributi pubblici su di una direzione artistica “open source”, generata direttamente dalla comunità artistica sul “co-working” di più soggetti dell’industria musicale e della società civile.
“Vogliamo – spiegano dal festival – che sia la comunità di riferimento a sostenere l’evento senza fare riferimento al doping dei contributi pubblici su di un esempio di “sharing economy” in ambito culturale perché il 50% del contributo raccolto tramite crowdfunding sarà diretto ai musicisti che parteciperanno all’evento e il 50% sarà destinato all’organizzazione che produce l’evento sulla sussidiarietà “peer-to-peer” con addetti ai lavori per scambiarsi informazioni disponibili e risorse utili sull’impatto zero ambientale (stoviglie biodegradabili e raccolta differenziata) sul concetto di “adozione artistica” dei gruppi musicali da parte di strutture alberghiere e di ristorazione del territorio sul concetto di “residenza artistica” degli artisti sul territorio di riferimento, soprattutto nei piccoli centri urbani italiani così da portare il jazz, anche e soprattutto, nei centri minori e nei piccoli borghi rurali del nostro Paese, spesso ai margini dell’attività culturale italiana sull’idea di mobilità alternativa e a basso consumo energetico”
Questa, dunque. la filosofia del Jazzit Fest un’occasione di incontro tra operatori del settore, musicisti e appassionati, un expo di settore dove potersi conoscere e scambiare riflessioni, fare il punto della situazione e soprattutto entrare in contatto con il nuovo, sotto ogni punto di vista.
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