Ci si arriva per caso o tramite un navigatore satellitare. Arteumanze è un festival naturale e fuori dagli schemi che unisce la “biodegradabilità” delle installazioni artistiche in natura alle più moderne soluzioni tecnologiche, come la georeferenziazione attraverso la quale tutte le 26 installazioni possono essere facilmente individuate grazie a un navigatore satellitare o a un cellulare di ultima generazione che condurrà alle coordinate previste per ogni opera.
Nove comuni coinvolti oltre ai territori del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano ospitano questo festival di vera land art.
Curiosando tra le opere, si scopre che a Baiso è stato da poco presentato il docufilm “Mantra della terra” sul rosario come pratica devozionale e sociale, che è possibile richiedere all’Associazione Culturale Baiarte e al curatore Corrado Ravazzini. A Busana, presso il Fortino della Sparavalle, è installata la “Macchina delle energie rinnovabili” di Luciano Giansoldati. Ancora a Busana presso il Monte Rivarolo, Nismozza da il meglio di sé l’incantevole “Il viandante alla luna” di Fabrizio Ugoletti (Fabretti). Grande successo di bambini a Carpineti presso Saccaggio (all’azienda Agriapistica “La Natura”) dove è possibile vedere veri pagliai di annata, a cura di Agostino Leuratti; una storia raccontata anche dal docufilm “La Luna nel Pagliaio” (da un’idea di Gabriele Arlotti, regia di Ubaldo Montruccoli, Consorzio Conva) che ha aperto il festival.
Incuriosisce gli automobilisti che salgano lungo la ss63, a Campestrino di Carpineti, proprio a lato della statale, il “Bed & breakfast per cicogne” realizzato da Ermanio Beretti, che è anche il curatore artistico di Arteumanze. Sempre nel carpinetano, chi sale al Castello delle Carpinete rimane incantato dalla “Rotoballa delle parole scomparse” posta nell’ex cimitero, un’opera a cura di Francesco Genitoni. Si celebra il Metato come “fabbrica delle castagne” a Marola, rinominato “Castagna grano di montagna”, a cura del Movimento Castanea Sativa. E’ andata a ruba (pesava 40,2 kg) “La forma sulla forma”, un’elegantissima lucertola scolpita da Camillo Canovi su una forma di Parmigiano Reggiano della latteria di Cortogno, in occasione della recente fiera di Casina. Nello svincolo ss63 zona Consorzio Agrario è possibile tutt’ora ammirare una “Fionda tirasassi per le stelle”, nel campo degli “opii”, a cura di James Bragazzi ed Emanuele Ferrari. Poco sopra, al Castello di Sarzano, “Le pietre di Sarzano” accolgono in un’atmosfera magica i visitatori con una realizzazione a cura di Renato Borghi.
A Castelnovo ne’ Monti, alla Ca’ di Cagnola, è stato molto apprezzato “Estate sulle balle”, due giorni di cultura in un vero teatro di paglia, da un’idea di Mally Tagliati. Sempre a Castelnovo ne’ Monti lungo il sentiero che dall’Eremo sale alla sommità della Pietra è possibile anche ammirare la “Maisonette per cinciallegre” di Camillo Canovi. Poco più sotto, a Ginepro, dinnanzi all’agriturismo, la “Giostra degli angeli ribelli” installata su una quercia secolare da Ermanio Beretti. Salendo, invece, da Felina, al Ponte di Calcinara ci si imbatte in Bismantova “Land Art” una segnalazione naturale richiamata da Paolo Ielli: un campo con la sagoma della Pietra. Sempre la Pietra, a lato della scalinata che sale all’eremo, ospita “Urne al vento” una installazione artistica a cura degli alunni della Scuola secondaria di I grado dell’Istituto di Castelnovo ne’ Monti.
Oggetto di vivace dibattito, a Pianello lungo il Secchia, le vivaci “Arpe di fiume”, nel cuore dell’Appennino Tosco-Emiliano, di Simona Sentieri: stoffe colorate che come arpe accompagnano il concerto dell’acqua che corre. Ancora a Castelnovo Monti, in zona albiaccio, all’imbocco della salita alla Pieve di S. Maria Assunta, una land art in legno colorata dal titolo “Scrivere, cancellare…” con matita e gomma come metafora della possibilità di migliorare a cura di Renato Borghi. A Collagna, al Passo della Scalucchia fa sognare il “Pallottoliere conta stelle” di Camillo Canovi. Mentre Ligonchio, al Faro sulla vetta che sovrasta il paese, lo scrittore Silvano Scaruffi, con l’aiuto tecnologico di Fabretti, ha realizzato l’installazione “Pattuglia cani rabbiosi”, un libro in legno che racconta di un gruppo armato che ancora vaga tra quelle montagne. A Ramiseto al Lago Calamone migliaia di persone hanno già avvistato il “Calamon monster” di Camillo Canovi.
A Sologno il “Bosco a Maggio” con nastri colorati dell’artista Benedetto Valdesalici. Da non perdere il “Teatro di Stalla” a Le Bore venerdì 23 agosto. Quindi al Molino di Civago l’installazione moderna “Il fiume in una stanza” di Simona Sentieri e Remo Belletti.
Il festival è raccontato in diretta su www.facebook.com/arteumanze, qui tutte le foto e le info anche per la georeferenziazione delle opere.
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