“Quali filiere per un progetto metropolitano? Slow tourism, spazi comuni, città”. Questo è il titolo del libro di Marina Faccioli e altri autori, dedicato proprio alla sostenibilità ambientale nella vita di tutti i giorni in città, da rendere più accoglienti per i turisti.

Cover del libro
Gli autori si soffermano su Roma. Il libro è edito da Franco Angeli Edizioni per la collana Scienze Geografiche.
“Il volume tratta di alcuni approcci al tema della città metropolitana attraverso il comune denominatore di un’analisi socio-territoriale che guarda essenzialmente alle vicende della costruzione progettuale del territorio come attrattore complesso – ha affermato l’autrice -. Il testo propone contesti di indagine di dimensioni regionali e macroregionali e presenta la progettualità complessa di Roma come caso in cui gli indizi di “metropolitanizzazione” cambiano sull’onda della trasformazione sociale e di una ormai strutturale problematicità urbanistica”.
In particolare, il locale viene presentato come filiera attrattiva, insieme a vari programmi per la città metropolitana ma il volume presenta anche il quadro europeo: ambiti di integrazione territoriale e programmi territoriali integrati. Uno sguardo va anche alla crescita immobiliare e alla crisi dello sviluppo; artificializzazione, consumo, degrado dei suoli e politiche del territorio. Si passa poi al diritto e quindi alle leggi comunali per i beni comuni.

Roma e lo slow tourism: www.romaslowtour.com
Un esempio presente nel libro è quello delle pratiche urbane realizzate a Cagliari, nel quartiere di Villanova, dove è stato applicato il progetto di riqualificazione e di trasformazione immobiliare, grazie al marketing territoriale, alla turisticizzazione e all’esplosione dei B&B. Nella seconda parte si parla di Roma e del suo patrimonio culturale e ambientale negli ambiti legislativi. C’è anche un focus sulle politiche di uso turistico dello spazio urbano e sulle filiere del cibo, verso politiche alimentari urbane.
Poi si passa alla Sicilia, con problemi e prospettive delle aree metropolitane dell’isola del Mediterraneo.
Altro esempio, quello del Regno Unito: un capitolo è dedicato al “new regionalism”e al “new city-regionalism”, sulle sfide e contraddizioni delle progettualità metropolitane. E poi l’abbandono del programma regionale laburista e l’emergere del City-regionalism ma anche la Northern Way Development Strategy e il ruolo del Core Cities Group nell’affermazione del City-regionalism e le recenti scelte politiche a riguardo.
“La rete ecologica e il paesaggio culturale: i servizi ecosistemici per l’area metropolitana” è un altro dei tanti argomenti trattati.
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