
Gran Priorato Cavalieri di Malta: la facciata della chiesa
Esiste un luogo, a Roma, dove è possibile – nello stesso momento – osservare tre Stati diversi: Italia, Stato del Vaticano e Stato Sovrano dell’Ordine di Malta.
Questo luogo si trova sull’Aventino, nella piazza in fondo a via di Santa Sabina, oggi intitolata all’Ordine dei Cavalieri di Malta. Un tempo conosciuto per lo più dai romani, oggi questo punto della capitale è raggiunto da un numero sempre maggiore di turisti che vogliono ammirare il panorama dal buco della serratura più famoso del mondo.
Esempio unico a Roma di risistemazione urbanistica ad opera dell’artista veneto Giovanni Battista Piranesi, nonché sua prima e unica opera architettonica.
Ma cosa c’è dall’altra parte della serratura, oltre il portale e prima della cupola di San Pietro che si vede all’orizzonte? Uno dei più bei giardini all’italiana che si possono vedere nella capitale, con una splendida vista sulla città.
Il Gran Priorato sorge nel luogo in cui anticamente si trovava l’abbazia benedettina cluniacense Santa Maria de Aventino, presa in possesso nel XIV secolo dall’Ordine Ospitaliero dei Cavalieri di Rodi, diretti eredi del soppresso ordine dei Templari.

Gran Priorato Cavalieri Malta – pozzo
L’aspetto attuale del Gran Priorato dei Cavalieri di Malta si deve alla committenza del cardinale Giovanni Battista Rezzonico, nipote di papa Clemente XIII, che nel 1764 affidò al Piranesi la ristrutturazione del Priorato e della piazzetta adiacente. Per noi oggi è un gioiello nascosto di Roma, ma i contemporanei non apprezzarono molto il lavoro, tanto che il nostro architetto venne apostrofato come matto dai suoi colleghi.
L’ingresso si apre sul vialetto alberato, che conduce fino alla piccola Chiesa di Santa Maria del Priorato. L’edificio già esistente venne totalmente rinnovato dal Piranesi con una decorazione a stucco ricca di simbologie che fanno riferimento all’Ordine, alla famiglia Rezzonico e alla leggenda cara ai Templari, che vede il colle Aventino come una grande nave pronta a salpare verso la Terra Santa. La nave con le armi si ritrova al di sopra del portale che dà sulla piazza così come nel timpano della chiesa, a ricordare l’origine militare dell’Ordine, nato per difendere la fede cristiana. All’interno della chiesa è sepolto lo stesso architetto, raffigurato con la toga romana e con in mano la pianta del Tempio di Poseidon a Paestum.
Immerso nel silenzio, il giardino è la parte sicuramente più piacevole di tutto il complesso. Fu sempre il Piranesi, nel Settecento, a darne l’aspetto attuale di giardino all’italiana, e a lui si deve la famosa prospettiva che tutti ammirano dal buco della serratura. L’unica testimonianza dell’antica casa templare è il pozzo medievale dove un’iscrizione ricorda tale Pietro Fernandi, militare dell’Ordine Templare.
Dalla terrazza del giardino finalmente si può scoprire l’effetto ottico ben studiato dal Piranesi, per cui la cupola di San Pietro sembra grande e vicina osservandola dal buco della serratura, ma diventa poi piccola piccola immersa nel panorama sulla città eterna, che solo i pochi fortunati che riescono ad entrare all’interno del Gran Priorato dei Cavalieri di Malta sull’Aventino possono ammirare.
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