E’ definita la perla del Tirreno. Tirreno perché la sua bellezza si getta quasi in questo mare che la osserva in tutta la sua maestosità. Città delle 44 chiese, Maratea, o Marathia – in dialetto marateota – è il luogo che ricevette le reliquie di San Biagio di Sebaste. Il monte che si trova sull’appenino Lucano quindi, assunse il nome di Monte San Biagio da ciò, anche se la tradizione popolare vuole che in precedenza si chiamasse Monte Minerva, perché sembrerebbe che un tempo si trovasse lì, il Tempio di Minerva.
E’ il luogo che conserva i resti della vecchia città di Maratea, ed è qui che nel 1965 – dallo scultore e professore Bruno Innocenti, su commissione del Conte Stefano Rivetti di Val Cervo – fu eretta la statua del Cristo Redentore, alta circa 21 metri, che divenne simbolo della città.
La scoperta della Basilicata, è l’occasione di incontro con Biagio. Sì, perché per un marateota DOC, chiamarsi Biagio è quasi un dovere. Lui, appassionato e amante del territorio, prese in mano l’attività di famiglia e diede nuova vita a Hotel Borgo La Tana a Maratea, in provincia di Potenza.
La struttura è il punto di accoglienza per chi vuole staccare la spina e immergersi, oltre che nel relax offerto, anche nella cucina: sapori tra mari e monti su cui è difficile discutere, ma solo degustare.
L’intervista radiofonica a Party Green – che potrete ascoltare nel link qui sotto – ripercorre la storia di Biagio che regala suggerimenti per un viaggio intenso alla scoperta della Basilicata.
http://www.dotradio.eu/dotmedia/programmi/party_green/20160708_hotel_borgo_la_tana-basilicata.mp3
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