Ci hanno scritto apprezzando il nostro personaggio che “interpreta” una persona cieca segnalandoci che manca però la rappresentazione di una persona sorda.
La critica è giusta ma il problema non è di facile soluzione, forse non è un caso se la sordità e definita anche “disabilità invisibile”, come si descrive anche Sara Giada Gerini:
“normalmente’ sorda… una condizione particolare perché è un handicap ‘invisibile”. Miglior giocatrice di beach volley nel 2006, ha partecipato alle nazionali di pallavolo sorde conquistando il 2° in Turchia nel 2011 e conclude il suo racconto:”il colmo della mia sordità è lavorare in un negozio di telefonia”.
Noi abbiamo provato a indicare queste tematiche con la soluzione grafica adottata per il nostro logo, dove tre personaggi mostrano un cartello con i simboli spesso usati a identificare le disabilità sensoriali e delle relazioni e in una immagine dove le parole pronunciate (nella classica nuvoletta) sono scritte con il disegno delle mani nella posa delle corrispondenti lettere dell’alfabeto così detto muto.
Va meglio con le bambole e comunque noi stiamo lavorando nei nostri micro set per trovare ancora altre soluzioni.
E mentre i grandi dell’architettura lanciano “archidiversity” dichiarando forte e chiaro (e finalmente) che progettare per tutti è “smart” davvero, anche gli artisti si accorgono che performance e installazioni al pari di ogni altro luogo e azioni debbono essere accessibili e fruibili da tutti.
Christo è l’artista che ha letteralmente impacchettato dal Reichstag di Berlino alla Little Bay in Australia mentre di fronte al duomo di Milano si è accontentato di “incartare” il monumento equestre a Vittorio Emanuele II.
Ora, con una certa coerenza con il suo nome, si accinge a… farci camminare sull’acqua.
Precisamente si tratta delle acque del Lago d’Iseo dove l’artista sta preparando un allestimento che utilizzando 200.000 parallelepipedi in polipropilene realizzerà un percorso “fluttuante” (come dice lo stesso Christo) sulle acque del Lago, lungo 5 chilometri e largo, nella parte centrale, 10 metri.
Leggiamo su Abitare che una parte del laboratorio è organizzato dove c’è la piccola penisola di Montecolino, nel luogo una volta sede dell’attività produttiva della Caproni, che qui costruiva idrovolanti e lo scivolo in pietra che serviva per la messa in acqua dei velivoli ora consente, man mano che i pezzi prodotti sono pronti (il lavoro di produzione che sta andando avanti da 7 mesi) di assemblare e stoccare i 32 moduli che andranno a realizzare l’opera.
L’installazione/percorso “The Floating Piers” sarà “handyfiendly”, ovvero a norma di disabile. L’artista invita a percorrere il percorso a piedi scalzi precisando che ammesse saranno unicamente le ruote di carrozzine e passeggini. La “cabina di regia”, leggiamo ancora su il giorno.it/brescia sta approntando un piano per agevolare l’accesso alle persone disabili: “...abbiamo in programma di creare almeno due zone parcheggio per i portatori di handicap che sono titolari dell’apposito cartellino…tra qualche settimana comunicheremo le esatte modalità di accesso…salire sull’opera, come detto più volte nel passato, non costerà nulla. Sia ai disabili sia ai normodotati…”.
Servirà solo un po’ di pazienza perché comunque è previsto, con uguali opportunità per tutti, un afflusso di oltre 17000 persone al giorno.
E se ancora non vi è venuta voglia di avviarvi verso il lago d’Iseo e magari vi siete domandati perché attraversare l’opera a piedi scalzi (e senza tacchi precisa sempre l’artista) aggiungiamo che il percorso sarà interamente ricoperto da un tessuto colore arancione attualmente in produzione presso la Setex-Textil di Greven in Germania.
The Floating Piers sarà aperto dal 18 giugno al 3 luglio no-stop.
Ed è ben strano questo nostro paese perché così potrà succedere che una persona in carrozzina possa passeggiare sull’acqua del Lago D’Iseo mentre a soli 150 km di distanza, a Rovigo una persona in carrozzina per potere accedere al tribunale, dopo aver suonato apposito campanello della sede da poco inaugurata, deve contare sulla fortunosa coincidenza di disponibilità e forza fisica di un volenteroso dipendete per superare gli scalini che danno accesso alla…giustizia.
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