Oggi ci troviamo in Campania, nella verdeggiante collina della “Valle del Miscano“, tra il Sannio e l’Irpinia, sul preistorico percorso della transumanza, “la via della lana” del Tratturo Regio Pescasseroli-Candela, in un ambiente incontaminato tipico dell’Appennino Meridionale.
Proprio a Casalbore, piccolo borgo campano, ho scoperto l’affascinante Agriturismo Oasi Masseria Sant’Elia.
“La storia locale narra di passaggi di greggi e armenti che facevano sosta alla nostra masseria armentizia, in prossimità esiste un’area di sosta con pascolo, fontana perenne “Fontana de lu Fierro” (Fontana del Ferro) ristoro e rifugio per i pastori. La nostra Masseria, sorgeva lungo una di quelle vie facente parte del percorso dei pastori”.
Così mi descrive la storia della masseria il proprietario Giuseppe Resce, il quale, decide di ristrutturare l’antica dimora di famiglia negli anni ‘90 con lo scopo di mantenere inalterati I valori fondanti del soggiorno in agriturismo: silenzio, contatto con la natura, accoglienza autentica in un ambiente semplice e curato.
La masseria Sant’Elia vanta una struttura costruita interamente in pietra locale e rappresenta una ormai rara testimonianza di architettura rurale del XVII° sec.
Giuseppe mi conferma entusiasta che l’obiettivo è quello di “offrire un soggiorno eco-compatibile, la massima disponibilità a far conoscere al meglio luoghi e cultura del nostro territorio, i suoi sapori particolari il tutto condito con la nostra cortesia” ed è proprio la sua filosofia che lo spinge ad intraprendere l’attività dell’azienda agricola e dell’agriturismo.
Oggi, l’Oasi Masseria Sant’Elia è iscritta nell’albo degli agriturismi della Regione Campania e l’azienda agricola è iscritta alla Fondazione Campagna Amica, oltre a possedere un punto vendita di prodotti aziendali.
Chiedo dunque a Giuseppe quali siano le peculiarità che caratterizzano la sua struttura e quali attività eco-sostenibili propone ai Suoi ospiti in una dimora d’epoca.
La risposta è spontanea. “Il ristoro ed il riposo sono assicurati in questa struttura, esempio di architettura rurale del ‘700. L’Oasi Masseria Sant’Elia è un luogo di riscoperta delle tradizioni gastronomiche della memoria contadina e pastorale del territorio”.
In effetti, chi decide di soggiornare qui si ritrova catturato da profumi, odori e gusti di campagna, che quest’angolo d’Irpinia offre.
Giuseppe mi informa anche della genuinità dei prodotti offerti nella ristorazione: “In cucina, i prodotti sono prevalentemente di nostra produzione oppure provenienti da aziende del territorio, con preferenza per quelli tipici tradizionali.”
Giuseppe mi racconta dei profumi della “pignata” che preparava sua nonna, e di come da bambino, con il cugino, tentava di assaggiare di nascosto le prelibatezze che lei aveva preparato.
Oggi, la memoria storica del ricettario delle nonne è trasformata in sapori unici, alcune proposte sono: la pasta fatta in casa, le zuppe di legumi, il pan cotto con verdure di stagione, le carni locali alla brace (IGP), i salumi e i formaggi, tra cui il caciocavallo di “Castelfranco in Miscano“, il “pezzente” con peperoni in aceto, la polenta nelle diverse specialità, “strenghe e marajuoli“, frittate di asparagi selvatici. Su tutto il condimento con l’olio di Ravece, DOP irpina dal gusto unico.
Il soggiorno in azienda inoltre, diventa per gli ospiti un’occasione per familiarizzare con queste pietanze, essendo possibile anche, partecipare alle fasi del raccolto, alla festa della mietitura e dell’aia e al progetto La Fattoria del Gusto.
Giuseppe mi spiega: “La Fattoria del gusto, fa parte di un progetto innovativo della masseria, presto si organizzeranno dei corsi di analisi sensoriale, corsi di cucina per alimentazione naturale e degustazioni guidate.
L’obiettivo è quello di far conoscere ai visitatori alcuni prodotti agricoli tipici attraverso l’uso dei sensi, nonché quello di valorizzare I piatti “della nonna“.”
Inoltre, l’oasi di oltre 15.000 metri quadrati che circonda l’agriturismo Oasi Masseria Sant’Elia, si sta convertendo in un “Laboratorio di ecologia all’aperto e palestra del benessere“.
La vitalità delle proposte è contagiosa quindi, rendendo unico il soggiorno in questo territorio ricco di una flora e fauna rigogliosa, propria dell’Irpinia.
Oggi l’antica residenza ristrutturata, promuove e tutela il territorio con servizi turistici e di accoglienza, proponendo un turismo sostenibile, rispettoso dell’ambiente e che tuteli le tipicità del luogo.
La presenza della vicina necropoli sannita e la possibilità di intraprendere percorsi di trekking eco turistico, culturale ed enogastronomico che si snodano lungo la Via Francigena del Sud, sembrano essere un incessante invito a muoversi durante la villeggiatura presso l’Oasi Masseria Sant’Elia, alla scoperta degli antichi tragitti percorsi da pastori, religiosi, guerrieri e viaggiatori di ogni specie.
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