Si può giocare con il cibo? Dilatare e rimodellare il concetto di nutrimento sperimentando, contaminarlo fino a farlo diventare arte performativa? Secondo Play With Food è possibile: giunto alla quinta edizione, il primo e unico festival di arti visive e performative interamente dedicato al cibo, è ormai un appuntamento molto atteso dalla città di Torino e non solo.
Un festival unico, visitabile ed “esperibile” fino al 30 marzo, “Play With Food – La scena del cibo”, sposta il cibo dal suo contesto gastronomico per portarlo in quello della riflessione artistica e critica, intrecciandolo al mondo della performance: ideato e curato dai Cuochivolanti e dall’associazione CuochiLab, si svolge per tutta la città di Torino, con alcune delle performance a “indirizzo segreto”.
La quinta edizione prevede numerose novità: quattro bandi d’idee rivolti ad artisti, video maker, attori, fotografi, drammaturghi, coreografi e creativi di ogni tipo, hanno dato vita alle numerose installazioni e performance che si svolgono dal 26 al 30 marzo.
Ma il messaggio che la quinta edizione di Play With Food vuole mandare è un messaggio positivo ed energico, a dispetto dell’attuale situazione della scena artistica italiana, fatta di teatri che chiudono e budget che vengono drasticamente ridotti. Per questo motivo, l’obiettivo di questa edizione è anche quello di stringere nuove collaborazioni per incentivare la distribuzione e la visibilità dei progetti e degli artisti.
Ecco alcuni degli appuntamenti più interessanti del Festival.
Le Arti visive. Forse la sezione più nutrita del festival, cibo e arte si incontrano a Qubì, via Parma, 75, dove i visitatori troveranno opere fotografiche, proiezioni di videoartist, illustrazioni surreali, installazioni, progetti di design e così via: tutto ciò che può contaminare l’idea di cibo alla quale siamo abituati.
L’Opera Psyco-rock. Alle Officine Corsare, via Pallavicino 35, coloro che vorranno potranno partecipare a una vera opera teatrale sincretica: Il Re delle Cucine. Non solo teatro, ma una vera e propria full immersion nell’opera, grazie al kit di degustazione che accompagnerà ogni spettatore nella “fruizione” dell’inedita pièce. Il tema è dei più stimolanti: uno chef alle prese con dei fondamentali dubbi gastro-esistenziali.
Underground Dinner. Tutto in segreto per queste due cene spot, il cui indirizzo viene rivelato solo all’ultimo minuto: cene performative il cui scopo è stupire e meravigliare il commensale. Oltre alla cena, il cui menù è altrettanto segreto, performance, proiezioni, reading e letture accompagneranno la degustazione.
Le due cene performative sono affiancate a una cena documentario: il 27 marzo alle 20.30 Francesca Angeleri e Cristina Mantis presentano Magna Istria, un percorso a ritrovo alla riscoperta dei sapori istriani, premiato nel 2011 dall’Epizephiry International Film Festival. Perché il cibo è storia, emozione e cultura: tutto parte da Francesca, giovane donna torinese e nipote di esuli istriani, che, avendo perso il libro di ricette della nonna nel quale si trova, tra le altre, introvabile ricetta “Il Castello di Croccante”, deve ricostruire le fila di una tradizione ormai dimenticata.
Cinecolazioni. Infine, altro appuntamento da non perdere è quello delle Cinecolazioni, domenica 30 marzo alle 10.30: Al CineTeatro Baretti, in via Baretti 4, ci saranno dolci da colazione ma non solo, abinati a proiezioni a tema food, selezionati dal Centro Nazionale del Cortometraggio di Torino.
Alcune scene tratte dal documentario Magna Istria, di Francesca Angeleri e Cristina Mantis.
Tag:arte, arti performative, cibo, documentario, enogastronomia, festival, italian gastronomy, made in italy, play with food, prodotti tipici, territorio, Torino, turismo gastronomico