
Giulia Farnese- http://becuo.com/giulia-farnese-portrait-pinturicchio
Ecco un itinerario originale che si snoda nel cuore del centro cittadino, alla scoperta di quei luoghi che hanno visto protagoniste alcune donne del passato, che con il loro fascino, la loro intelligenza e la loro passione hanno saputo cambiare le sorti della loro storia e con esse della città intera.
- 1. Piazza Farnese e Giulia la Bella
È la prima tappa del nostro breve viaggio tutto al femminile. Piazza Farnese è sicuramente una delle piazze più raffinate della città, grazie soprattutto alla mole imponente ed elegante del cinquecentesco palazzo Farnese, oggi sede dell’Ambasciata Francese.
Realizzato per volere del Cardinale Alessandro, futuro papa Paolo III, lega le sue sorti alla potente famiglia di cui porta il nome, che nella prima metà del Cinquecento fu tra le più influenti di Roma. Ma la fortuna della casata è tutto merito di una giovane fanciulla, la sorella minore di Alessandro, Giulia, che con la sua avvenenza riuscì a conquistare il cuore del temibile papa Alessandro VI, Rodrigo Borgia, personaggio assai noto alle cronache. Poco più che una bambina, infatti, Giulia divenne l’amante ufficiale del papa, riuscendo a conquistare per sé e per i suoi cari ricchezze, potere e onori. Rodrigo aveva per lei una vera e propria ossessione e il potere che acquisì questa donna fu qualcosa di molto discusso all’epoca e le valse l’appellativo di Uxor Christi – moglie di Cristo – non certo per il suo animo puro e casto! Se siete curiosi di vedere le sembianze di una donna tanto bella quanto “discussa”, potete recarvi nella Basilica di San Pietro, dove sotto forma di statua della Giustizia, giace accanto al sepolcro del fratello papa.

Piazza Farnese – https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/fe/Piazza_Farnese.JPG
2. Vicolo del Gallo e la locandiera dei papi
Poco oltre piazza Farnese, in un piccolo vicolo che conduce a Campo de’ Fiori, si trova ancora oggi un arco in pietra murato, che un tempo era l’ingresso di uno dei locali più famosi della città, la Locanda della Vacca! La gestiva, tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento, una avvenente e conturbante signora conosciuta con il nome di Vannozza, che molte teste fece girare! Soprattutto quella di un impenitente cardinale, che rispondeva al nome di Rodrigo Borgia quando era ancora vice cancelliere di Santa Romana Chiesa. I due ebbero una lunga relazione – interrotta perché il Borgia si era invaghito di una bellissima ragazza di nome Giulia! – e ben quattro figli: Cesare, detto il Valentino, Juan, Lucrezia e Jofrè. La donna, nonostante il forte temperamento, non ebbe vita facile: fu vedova per ben quattro volte e venne allontanata dai figli, che secondo i progetti paterni dovevano crescere come dei principi nella corte vaticana. Inoltre tre figli su quattro morirono prima di lei: solo Lucrezia le sopravvisse ma di pochi mesi. In via del Pellegrino n. 58 è ancora presente il palazzetto dove Vannozza visse quando gestiva con grande senso per gli affari le tante locande sparse nel centro di Roma.

Locanda della Vacca – http://intornoroma.ru/wp-content/uploads/2015/05/Locanda-della-Vacca-6001.jpg

Vannozza – https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/da/Vannozza_Cattanei.jpg
3. Piazza Navona il salotto della Pimpaccia
Nella piazza barocca più famosa del mondo si affaccia il bel palazzo realizzato per volere della nobile famiglia Pamphilij, che agli inizi del Seicento fece una vera a propria scalata al successo, raggiungendo il più alto vertice del potere, il papato, con Giovanni Battista Pamphilij, noto come papa Innocenzo X. Ma le sorti della famiglia anche questa volta vennero stabilite da una donna, che con la grinta e l’intelligenza che la contraddistinsero, riuscì in poco tempo ad ottenere ricchezze e fama come poche persone in città. Il suo nome è donna Olimpia Maidalchini, cognata di Giovanni Battista, che a Roma era però più nota con il soprannome dispregiativo della Pimpaccia, poiché era molto avida e avara di denaro.

Olimpia Maidalchini http://www.doriapamphilj.it/roma/en/wp-content/uploads/2009/09/palazzo-doria-pamphilj-algardi-busto-big.jpg
Chiunque volesse giungere al papa non poteva far altro che rivolgersi a lei: si racconta che lo stesso Gianlorenzo Bernini, per ottenere la committenza della Fontana dei Quattro Fiumi, dovette far recapitare alla gran dama un modellino in scala del progetto completamente rivestito in argento! Non solo. La sua figura colpì così tanto l’immagine popolare da essere ancora oggi molto viva nella memoria cittadina: sembra infatti che il suo fantasma si aggiri di notte nei pressi di Ponte Sisto, dove si può vedere un carro infuocato pieno di forzieri d’oro correre all’impazzata per raggiungere la tenuta di famiglia fuori Porta San Pancrazio, conosciuta in passato come Porta Tiradiavoli. La leggenda infatti vuole che la Pimpaccia, dopo la morte del cognato, caduta ormai in disgrazia, mentre scappava da Roma con i suoi tesori venne rapita da un gruppo di demoni e trascinata all’inferno! In realtà la sua fine non fu molto migliore: morì infatti di peste nel 1657.
4. Margherita la Madama di Roma
Il ben noto Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica, è un maestoso palazzo cinquecentesco – assai modificato durante il corso dei secoli – appartenuto ai papi e ancor prima alla potente famiglia dei Medici. Il nipote di papa Clemente VII, Alessandro Medici, sposò nel 1536 una fanciulla di nome Margherita, figlia naturale dell’imperatore Carlo V. Le loro nozze furono tutt’altro che felici a causa del temperamento sregolato del marito, che morì pochi anni dopo, lasciando vedova la giovane donna. I possedimenti dei Medici però restarono nelle sue mani, così come quel bel palazzo nel cuore di Roma, che l’aveva vista arrivare dal Nord Europa poco più che bambina.
Da quel momento Margherita di strada ne fece molta, sposando in seconde nozze Ottavio, nipote di papa Paolo III Farnese, divenendo Duchessa di Parma e Piacenza e poi governatrice dei Paesi Bassi. La sua intelligenza e forza d’animo piacquero poco alla mentalità maschilista dell’epoca e la nostra Margherita fu costretta a ritirarsi dalla scena politica finendo i suoi giorni in Abruzzo. Ma il suo temperamento è rimasto intatto nel corso dei secoli tanto che, non solo il nostro palazzo si chiama Madama in suo onore – era questo l’appellativo con cui amava farsi chiamare -, ma anche Villa Madama a Monte Mario, palazzo Margherita a L’Aquila, il paese di Castel Madama e la catena montuosa della Duchessa nel Lazio.

Madama Lucrezia https://cri2014cri.files.wordpress.com/2014/07/madama-lucrezia.jpg
5. Lucrezia e le statue parlanti
Esiste però un’altra Madama a Roma e si trova in un angolino nei pressi di piazza Venezia. È il mezzo busto marmoreo noto con il nome di Madama Lucrezia, una delle famose statue parlanti della città. In realtà la scultura è molto antica e ritrae probabilmente una sacerdotessa della dea egizia Iside, venerata in un santuario nel Campo Marzio.
Nei secoli successivi, però, a questa statua venne dato il nome di Madama Lucrezia, per omaggiare una donna assai bella che visse nel Quattrocento in questa zona. Lucrezia d’Alagno – questo il suo nome – divenne, grazie al suo fascino e alla sua grazia, la prediletta del re di Napoli Alfonso I d’Aragona, tanto da supplicare il papa affinché concedesse il divorzio al suo amato, sposato già con la regina Maria di Castiglia. Ovviamente non ci fu nessun divorzio e anzi la nostra bella Lucrezia, alla morte dell’amante, dovette lasciare la città, ormai governata da Ferdinando, figlio della coppia regale, che di certo mal vedeva la donna. Fu così che si trasferì a Roma, dove da subito venne molto amata dal popolo per i suoi modi eleganti e gentili, tanto da dare il suo nome “Madama Lucrezia” alla celebre statua parlante!
Per info: http://www.lasinodoro.it/
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