Ogni anno, tra la prima e la seconda settimana di febbraio, Agrigento è teatro della Sagra del Mandorlo in Fiore e del Festival Internazionale del Folklore.
Una magia che si ripete annualmente, al nascere della primavera, quando la Valle dei Templi diviene candida e profumata, mentre altrove è ancora inverno. Una magia è data dai mandorli in fiore delle campagne di Agrigento e della meravigliosa Valle, sulla quale sembra poggiarsi un manto di neve.
La Sagra nasce nel 1934 a Naro, da un’idea del conte dott. Alfonzo Gaetani, con lo scopo di festeggiare la primavera agrigentina. In seguito, la festa si trasferì ad Agrigento, dove ebbe maggior risonanza. La città – da sempre centro geografico e storico del Mediterraneo – indossa gioia, pace e fratellanza, simboli della sagra, in cui viene superata ogni barriera ideologica e razziale: la manifestazione è punto di ritrovo dei popoli di qualsiasi parte del mondo, che, con danze e musiche, attraversano come un fiume la città per un’intera settimana.
La festa inizia con il rito della Fiaccolata dell’amicizia, che consiste nell’accendere il tripode della pace, collocato dinanzi al Tempio della Concordia. Si comincia al crepuscolo, con un bel giro nella Valle, dove la sfilata danzante dei vari gruppi è illuminata solo dalle piccole fiaccole accese.
Miti e tradizioni popolari che si fondono: uno spettacolo davvero speciale per gli occhi di tutti i turisti che accorrono in città per l’evento ma anche per gli agrigentini che tutto l’anno attendono la sagra, per osservare le diverse etnie e culture sfilare e ballare alle luce delle fiaccole, in armonia, trasformando la città, anche se per poco tempo, nella patria della solidarietà e dell’amicizia fra i popoli.
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