Davvero il nostro Paese può vantare un gioiello straordinario in tutto il Mediterraneo ma ugualmente importante per l’intera Europa, essendo l’isola un vero tesoro di storia, di culture diverse e di paesaggi.
La sua scoperta nei primi giorni di aprile, durante il periodo primaverile, si carica poi di un ulteriore e travolgente fascino. Giungo all’aeroporto di Alghero, in questi giorni tutta colorata di rosa per festeggiare il 100° Giro d’Italia. E così trovi fioriere, biciclette davanti alle piccole trattorie, e una gran quantità di piccoli fiori rosa che ornano con gusto davanzali e porte.
Mi dirigo verso Oristano avendo come meta del viaggio la visita al Resort Horse Country di Arborea. L’invito educational dell’Associazione “Liberi di Viaggiare” è allettante: “immagina di cavalcare in un’immensa pineta che si interrompe sulle dune che fiancheggiano le spiaggia e il mare. Immagina di sollevare lo sguardo per ammirare il volo dei fenicotteri rosa lungo le sponde di uno stagno”. I promotori di questa Associazione in passato non mi hanno mai delusa riservandomi sempre piacevoli scoperte culturali e turistiche.
Percorro la statale 131, spina dorsale viaria della Sardegna, ma la bellezza che mi circonda mi fa decidere per una breve deviazione dalla strada principale imboccando l’uscita di Borutta; mi vengo così a trovare nella regione del Logudoro Meilogu, un territorio vulcanico simile all’Alvernia francese, di rara bellezza, immerso nel verde e caratterizzato dalla presenza di un piccolo ma delizioso paese che si snoda lungo una sola strada.
Trovo Murales ovunque, le immagini parlano da sole e mi riportano ad un passato ricco di storia dove le tradizioni dell’isola sono strettamente connesse con il carattere identitario degli abitanti ed un vero senso di appartenenza.
Molto ben segnalata è anche la chiesa di San Pietro di Sorres, una basilica benedettina di particolare pregio e importanza in tutta la Sardegna.
Ma questa è anche la Valle dei Nuraghi, facilmente raggiungibile grazie alle accurate segnalazioni stradali.
Conclusa la breve ‘variazione sul tema’ riprendo la statale 131 e prima di giungere ad Oristano trovo davanti a me un paesaggio del tutto diverso: non più colline con greggi di pecore ma una pianura molto simile a quella che ho da poco lasciato, la pianura Padana. Coltivazioni di mais, patate, carote, riso, moltissime stalle e una grande quantità di mucche. Arborea ha un fascino tutto particolare: venne fondata nel 1928 da Mussolini (in seguito alla bonifica del le paludi infettate di malaria) ed abitata inizialmente da famiglie venete qui trasferite ‘forzosamente’ dal regime. La città ha oggi una connotazione fortemente agricola con grande abbondanza di prodotti. E nel mezzo della pianura l’oasi di Santa Giusta abitata da migliaia di fenicotteri stanziali che mi danno il benvenuto alla destinazione raggiunta.
L’Hotel Horse Country rispetta perfettamente la sua specificità suggerita già dal nome: ti accoglie un edificio in legno stile saloon western attiguo al parcheggio mentre il corpo centrale è progettato a forma di ferro di cavallo. Trovi poi un’arena coperta per spettacoli equestri, scuderie, campo gara: il tutto immerso in una secolare pineta di 300 ettari. Innumerevoli sono i cespugli di ortensie che delimitano le aiuole e le piscine, i ristoranti, il centro benessere e le piste ciclabili. Anche gli interni rispecchiano lo stile country. Un bellissimo dipinto trompe l’oeil di corsa ostacoli fa da sfondo alla reception.
E finalmente eccomi in compagnia del gruppo Liberi di Viaggiare: il Direttore stesso si premura di guidarci in un’accurata visita della struttura per conoscere le particolarità del resort. Tutto è realizzato in funzione di chi ama lo sport equestre, dalla spiaggia privata alla pineta, ideali per passeggiate e trekking. Rimango particolarmente colpita dall’organizzazione delle stalle: è infatti subito evidente l’attenzione specifica e prioritaria al benessere dei cavalli ospitati per non parlare poi dell’ordine e della pulizia di tutta la struttura, segni evidenti della passione con cui vi lavorano (nel corso di tutto l’anno) gli operatori addetti a queste mansioni. Nella cena di benvenuto al Western Saloon non può mancare la coinvolgente proposta di balli country: a beneficiarne sono soprattutto gli ospiti tedeschi, olandesi, svedesi e francesi, che saggiamente privilegiano questo periodo di ‘bassa stagione’ per le loro vacanze.
Il resort gode pure del vantaggio di trovarsi geograficamente in un punto ‘strategico’ per poter visitare gli incantevoli luoghi circostanti. In direzione ovest infatti, attraversando la laguna di S. Giusta ricca di ponti, canali e peschiere si raggiunge Cabras che vanta un prezioso museo archeologico contenente, tra l’altro, i “Giganti di Mont’e Prama”. Si rimane senza fiato nell’ammirare i guerrieri, i pugilatori e gli arcieri, potenti simboli della civiltà sarda risalenti all’anno 750 A.C. Il loro pieno significato rimane ancor oggi avvolto nel mistero.
Dirigendosi invece verso sud e percorrendo la costa immersi in un contesto naturalistico con bellissima flora lacustre e cangianti macchie di colore, essenze aromatiche profumate e campi di asfodeli, è d’obbligo visitare Marceddi, un caratteristico borgo di pescatori dove è possibile scoprire e degustare “l’oro dei sardi”, la preziosa e prelibata bottarga di muggine. Poco oltre, tra dolci colline e mare, spunta un piccolo deserto europeo e subito dopo l’importante area archeologica di Neapolis. Concludiamo infine la giornata nella vallata di Montevecchio dove è presente il “Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna”, un luogo con grande valenza culturale per chi voglia capire nel profondo la portata straordinaria della Rivoluzione Industriale (e sociale) dell’Ottocento.
Ma ormai, purtroppo, l’educational sta per volgere al termine: lasciamo a malincuore le variopinte spiagge di Is Arutas, Pistis e Piscinas…
E per concludere in bellezza, ponendosi idealmente in sintonia con la prestigiosa Fiera del Vinitaly in corso in questi giorni a Verona mi gusto, proprio nel centro storico di Oristano, un ottimo bicchiere di Vernaccia, degna e prelibata conclusione della splendida visita così ben organizzata dai responsabili dell’Associazione ”Liberi di Viaggiare”. Grazie di cuore e, speriamo, alla prossima!