Una zona che si presta allo slow tourism, dove il turista si può immergere a stretto contatto con la cultura, le tipicità e le persone del luogo.
Questa è la meta del viaggiatore slow, amante del turismo ecosostenibile, rispettoso del territorio, dell’ambiente e delle peculiarità. Un turista che sceglie strutture ecocompatibili, mangia prodotti a km zero e biologici, di qualità e tradizionali. Una persona che chiede quali siano le abitudini degli abitanti e i posti meno conosciuti nei dintorni.

Logo dell’associazione Slow Tourism
In Italia, ad occuparsene è l’omonima Slow Tourism, associazione di promozione del turismo dell’accoglienza, che coinvolge viaggiatori, imprenditori turistici e comunità locali nella tutela e crescita dei territori, anche quelli poco conosciuti, per renderli destinazioni turistiche di pregio.
Una rete di strutture ricettive, imprese e ristoranti associati che si impegnano per il proprio territorio. Con il coinvolgimento di blogger e cittadini, ha dato il via a Il Daily Slow , che dà voce ai luoghi attraverso il racconto di tradizioni, storie ed esperienze di viaggio e la presentazione di nuovi modi di vivere sostenibile.
Un esempio su tutti? Le colline tra Modena e Bologna. Qui il passato rivive nel paesaggio, affascinando i visitatori. Si pensi a Casalecchio di Reno, nel Parco della Chiusa (a nord ovest di Bologna), dove c’è il Vivaio Comunale per la Biodiversità: allestito all’interno della limonaia di Villa Sampieri Talon, risalente al XVII secolo, vi vengono coltivate piante tipiche dell’Emilia-Romagna. I loro semi sono forniti dall’orto botanico dell’Università di Bologna. Le colture ottenute vengono piantate nelle aiuole della cittadina, evitando la loro estinzione e mantenendo la tipicità del territorio.

www.parcodellachiusa.it
Il Vivaio porta avanti dal 2010 – in collaborazione con il Comune di Casalecchio di Reno e l’Università di Bologna- il progetto Farfalle, per individuare le principali specie di piante autoctone che fanno parte del ciclo biologico delle farfalle. La serra è anche sede di attività didattiche e divulgative e di una mostra permanente.
Gli amanti della campagna possono dormine nella corte colonica Montagnola di Mezzo, che si trova nel Parco della Chiusa e che offre a gruppi e famiglie le “Settimane Selvatiche”. Vi si possono trascorrere da un minimo di tre notti fino a una o più settimane a stretto contatto con la natura, imparando a coltivare con il metodo biodinamico, a curare un orto e a pulire sentieri. I gestori, della cooperativa Biodiversi, vi permettono di prenotare fino al 12 settembre su: www.parcodellachiusa.it.
Lì vicino passa la Strada dei Vini e dei Sapori “Città Castelli Ciliegi”, che attraversa la stessa Casalecchio, Sasso Marconi, Zola Predosa, Crespellano, Vergato, Castello di Serravalle, Monteveglio e Bazzano, che hanno realizzato delle audio guide per i visitatori, scaricabili su smartphone con collegamento wireless o tramite pc collegato.

Parco della Chiusa – collinetrabolognaemodena.com-
Altra app disponibile per i dispositivi mobili è “FuoriBologna”. La pro loco di Casalecchio ha deciso di sfruttarla inserendo un Qr-Code sulle cartine tradizionali che permette di attivarla. Questo itinerario – “Colline tra Bologna e Modena” – verrà proposto all’Expo 2015 a Milano.
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