
Turismo slow (www.bloghalconviajes.com)
Turismo slow, turismo lento, turismo sostenibile: tante le “etichette” per descrivere un modo di fare turismo fuori dagli schemi. Ma cosa significano, in sostanza, tutte queste espressioni?
Il turismo lento rimanda sicuramente all’idea di un maggiore contatto con la natura. Sì, perché andare in vacanza non dovrebbe coincidere con il consumo (cosa differenzierebbe, a quel punto, una località da un prodotto commerciale?). I luoghi vanno vissuti e conosciuti, non usati.
Non solo natura: turismo slow significa anche contatto con l’arte e la cultura, purché vissute piano, più in profondità che in superficie. Per esempio: cosa significa andare in un museo? Correre per vedere tutto entro l’orario di chiusura? No, per me significa poter tornare più volte in quel museo e osservare ogni volta un’area diversa. Oppure, durante un’unica visita, soffermarsi solo su quelle opere che catturano immediatamente la nostra attenzione, cercando di immedesimarsi in esse.

Scene da una primavera slow (viaggi.repubblica.it)
Lo “slow tourism”, in effetti, nasce in contrasto alla frenesia del vivere quotidiano, del turismo usa e getta e della mancanza di emozioni associate al viaggio. Non parlo di emozioni “basilari”, come il divertimento e la gioia passeggera. Parlo di emozioni vere, connesse alle nostre radici…
Per me è imprescindibile, durante un viaggio, conoscere l’Altro, la sua cultura e le abitudini del luogo che visito. Può essere slow un villaggio turistico? No. A meno che il turista non decida di usufruirne come base di partenza per avventure più autentiche. Ma quando non fosse possibile immergersi totalmente in un posto, l’ideale sarebbe essere il più permeabili possibile.
Osservare, gustare e fermarsi sono le parole-chiave: turismo lento significa infatti accordarsi con i ritmi della natura, oltre che rispettare l’ambiente, le persone e le tradizioni. Massima importanza hanno i cosiddetti “punti morti”, il dolce far niente, la chiacchierata con il proprietario di un negozio, il birdwatching, ecc. Turismo lento, insomma, come turismo di qualità, perché permette sempre di tornare a casa portandosi dietro qualcosa di importante e duraturo. E voi? Qual è la vostra idea di turismo slow?
Tag:ambiente, arte, cultura, filosofia, natura, rispetto, slow tourism, turismo lento, viaggio