Mi trovo in Friuli Venezia-Giulia, in provincia di Udine, per l’inaugurazione di una splendida mostra, in uno spazio ricchissimo di storia, degno di tanta bellezza: Villa Manin. Eccomi quindi a Passariano di Codroipo, il cui gioiello è proprio Villa Manin, esemplare villa veneta del ‘500 e dimora dell’ultimo doge di Venezia, abitata successivamente per pochi mesi dallo stesso Napoleone e sede poi dell’importante trattato di Campoformido tra Francia ed Austria, nell’anno 1797.
Attualmente è un importante centro di arte contemporanea, che vanta al suo attivo numerose mostre di particolare rilievo. E quella che si aprirà il 17 ottobre assume sicuramente una fisionomia del tutto eccezionale e particolare rispetto alle tante mostre sparse per il nostro paese.
La mostra di Joan Miró ambisce infatti a ricreare, attraverso relazioni tra capolavori esposti e materiali di approfondimento, lo studio in cui operò il grande artista, nell’isola di Palma di Maiorca, un luogo diventato, per esplicita dichiarazione di Miró, “un orto, un giardino interiore, un territorio, un recinto sacro”. Una mostra diversa da precedenti esposizioni sull’artista in Italia, promossa dall’Azienda Speciale Villa Manin e dalla Regione Friuli Venezia Giulia, insieme alla Fundació Pilar i Joan Miró di Palma di Maiorca.
Mi accompagnano nel percorso espositivo i curatori Elvira Cámara López e Marco Minuz. Scopro che per Miró non era stata causale la scelta di Palma di Maiorca; qui era nata sua madre e il pittore di Barcellona, fin da piccolo, vi trascorreva le vacanze estive; qui aveva conosciuto Pilar, divenuta sua moglie nel 1929, e nell’isola spagnola si era rifugiato, tra il 1940 e il 1942, durante l’invasione nazista della Francia ove viveva al tempo.
Miró cercava dunque un luogo dei ricordi, un luogo degli affetti, un luogo dell’anima, per ripensare la sua arte e trasformarla completamente. Un sentire interiore e una lenta maturazione espressiva – stimolata anche dall’incontro con la cultura giapponese e dalla grande stagione dell’espressionismo astratto americano del secondo dopoguerra -, che diventano il filo conduttore del percorso espositivo, capace di condurci nell’universo privato di questo artista onirico e passionale e di farci comprendere la trasformazione della sua arte.
Una mostra che evoca luoghi, ambienti, suoni, emozioni che hanno accompagnato il pittore catalano negli ultimi trent’anni di vita trascorsi sull’isola, ispirando dal 1956 al 1983, anno della sua morte, un radicale mutamento espressivo e tecnico del suo lavoro e della sua straordinaria arte. L’ambiente in cui finalmente può operare modifica il suo stile e Miró sperimenta una nuova tecnica”sostenibile”: messo da parte il cavalletto, lavora prevalentemente a terra; può camminare o sdraiarsi liberamente sul quadro; lascia che il colore fresco in eccesso coli sulla tela; utilizza per i fondi delle opere la stessa trementina usata per pulire i pennelli: macchie, spruzzi, sgocciolature casuali dalle quali Miró procede a tracciare segni violenti e dinamici; i personaggi scaturiscono dallo sfondo, delineati sempre da linee nere molto forti.
C’è una fase del percorso artistico di Joan Miró che chiede ancora di essere indagata e che ci mostra un artista in dialogo con se stesso, alla ricerca di un rinnovamento creativo di contenuti e di forme. Alla base di questa maturazione, anche un’attenta autocritica verso la produzione precedente: “nel nuovo studio per la prima volta avevo uno spazio, potevo disimballare casse di opere che si accumulavano di anno in anno… tirando fuori tutto a Maiorca iniziai a fare un’autocritica”.
Lo studio-spazio dunque come“rifugio-scrigno-caverna”, ove l’atto creativo doveva potersi liberare, sollecitato da un universo di oggetti, di pennelli, colori e annotazioni: piccole frazioni di segno e di senso da riassemblare alla ricerca di nuovi linguaggi. Dal 17 ottobre 2015 al 3 aprile 2016: un’occasione per scoprire il gioiello “Villa Manin”e nuovi affascinanti aspetti dell’ultima fase creativa e del mondo interiore di uno dei grandi protagonisti dell’arte del Novecento.
INFORMAZIONI
Tel. 0432821211
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