Si è estesa anche a Catania la start up Lastminutesottocasa. Lo scopo dell’azienda – dell’ideatore Francesco Ardito e di Stefano La Barbera, giovane ingegnere siciliano, direttore tecnico – consiste nel vendere i prodotti – che a fine giornata i negozianti sono costretti a buttare – a prezzi ridotti, per aiutare quindi le persone meno abbienti e sostenere l’economia e l’ambiente, sprecando meno cibi possibili e producendo una minore quantità di rifiuti.
I prodotti alimentari in scadenza o in eccedenza non vengono più buttati ma, sfruttando le giuste tecnologie, venduti. La sede catanese fa parte di una rete nazionale nata in un quartiere di Torino. Il progetto coinvolge panetterie, pescherie, gastronomie, banchi del mercato di frutta e verdura. A nove mesi dal suo avvio nel Nord Italia, già sono 30.000 gli utenti registrati tra acquirenti e venditori che stanno aumentando via via che sempre più grandi città vengono coinvolte.
Le esigenze di commercianti, famiglie e ambiente si ritrovano in un portale –www.lastminutesottocasa.it – a cui ci si deve iscrivere. Dopodiché i negozianti manderanno delle mail, dette “food alter”, in cui segnalano le proprie offerte di fine giornata. Occasioni da cogliere al volo quindi, considerando che a breve verrà fatta anche un’app per smartphone per rendere ancora più facile l’incontro tra domanda e offerta, con un maggior guadagno per entrambe le categorie.
Basta considerare che ogni anno vengono sprecate 1,3 tonnellate di alimenti, per un valore di 750 miliardi di dollari. Il che significa che ognuno di noi butta 146 kg di cibo in un anno, quando nel mondo esistono persone che non hanno nemmeno l’acqua.
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