Scoprire gli antichi metodi di coltivazione degli agricoltori caraibici, immergersi nella vita locale, apprendere il modo migliore di interagire con la natura: tutto questo e molto altro sono le Rutas dominicane, le strade del caffè, del cacao, dello zenzero, della canna da zucchero. Da semplici piantagioni in cui si producevano alimenti da inviare all’estero, le Rutas stanno diventando dei percorsi di sperimentazione agricola, che mirano da un lato a valorizzare la tradizione locale e, dall’altro, a diffondere la cultura della sostenibilità turistica e alimentare.
Interessanti dal punto di vista naturalistico, le Rutas della Repubblica Dominicana lo sono anche e soprattutto dal punto di vista relazionale: osservare tutte le fasi della coltivazione di questi prodotti, dalla semina al raccolto, permette di entrare in contatto profondo con la cultura del luogo, immedesimandosi anche nelle difficoltà di questi agricoltori inseriti in una realtà alimentare globalizzata. Un viaggio fra le Rutas fa si che il turista sviluppi una coscienza precisa di come e quanto i nostri consumi possano influire sulla distribuzione della ricchezza nel mondo.
Le Rutas del Caffè. Sono forse fra le più antiche e più estese coltivazioni della Repubblica Dominicana: gli agricoltori che lavorano su questi percorsi vivono perfettamente integrati con il contesto naturale e custodiscono segreti sui migliori metodi per ottenere qualcosa dalla natura senza danneggiarla. Distesi lungo i sentieri montagnosi del centro e del nord, dove il clima è più clemente, si trovano 6 percorsi: 3 nella Ruta del Café Atabey, nella provincia di Monseñor Nouel (a 80 km da Santo Domingo) e 3 la Ruta del Café Jamao, nella provincia di Salcedo (a 140 km da Samanà).
La Ruta del Café Atabey. Posizionata a un’altitudine media di 950 metri, offre 3 percorsi turistico – didattici: il sentiero “ecologico” El Higo, una passeggiata di 2 ore e mezza circa con difficoltà bassa, dedicato alle 120 specie vegetali e agli oltre 80 specie di pappagalli che vi risiedono. Inoltre alla fine del percorso è possibile fare un bagno nelle terme naturali del Rio Grande. Il secondo percorso è El Cafetal de Kakelo: piantagione situata nei terreni di Kaleko, uno dei produttori più antichi e importanti. La passeggiata di 55 minuti è di media difficoltà, ma qui i turisti potranno ristorarsi assaggiando l’immensa varietà di frutta tropicale che cresce sulla rutas.
Infine, El Candongo, itinerario della durata di 4 ore a difficoltà elevata, percorribile anche a dorso di mulo. I panorami straordinari della valle del Basso Yuna e del Cibao faranno da sfondo a questa eccezionale passeggiata, mentre i visitatori potranno interagire con la popolazione locale nei villaggi situati sulla rutas. Dopo aver visitato le foreste che la costeggiano, i viaggiatori potranno gustare specialità locali dai produttori di caffè, che sono soliti offrire il pranzo a coloro che intraprendono questo percorso non da principianti.
La Ruta del Café Jamao. Situata nella provincia di Salcedo, a un’altitudine di circa 900 metri, offre anch’essa 3 itinerari: il primo, El Cafetal, è una passeggiata in un bosco tropicale della durata di circa un’ora , a bassa difficoltà, che attraversa tutte le fasi della produzione. Al termine, il Museo del Caffè, guidera gli eco turisti nella degustazione delle varietà più particolari di caffè, naturalmente targate Jamao. Il secondo percorso è La Confluencia, che si trova nel punto di incontro del Rio Jamao e del Rio Partido, all’interno di una foresta. Due ore a piedi o a dorso di un mulo, il percorso di media difficoltà porterà i viaggiatori a scoprire gli altipiani carsici della Cordigliera Settentrionale, dove risiedono agricoltori e artigiani.
Infine, La Cueva de los Caños, della durata di 3 ore e mezzo e difficoltà medio-alta. L’itinerario comincia con una visita alle coltivazioni e alla foresta tropicale della zona di Salcedo, inoltrandosi poi fino all’imponente grotta de los Caños si parerà davanti agli occhi. Qui si potranno osservare le meravigliose creazioni dell’acqua, imponenti stalattiti e stalagmiti che ornano la grotta. Infine, dopo un percorso importante, un viaggio nel vicino fiume porterà ristoro ai turisti che si sono avventurati su questa impervia ma eccezionale ruta.
La Ruta del Jengibre. La via dello zenzero è il primo vero percorso creato dalle istituzioni con lo scopo di integrare le comunità locali in un progetto di turismo sostenibile. A Las Galeras, un villaggio nella provincia di Samaná , è infatti nato il progetto Guariquén, giunto ormai alla seconda versione, che durerà tre anni e coinvolgerà oltre 5.800 persone. Agricoltura, turismo e cultura ambientale sono i tre assi su cui si snoda il progetto, che intende migliorare le condizioni di vita degli abitanti e, allo stesso tempo, sviluppare dei metodi sostenibili per produrre lo zenzero., destinato sia al consumo interno che alle esportazioni. Circa 120 produttori locali si sono infatti riuniti in un consorzio, che ha maggiore potere contrattuale rispetto al singolo: inoltre, le tecniche di coltivazione biologica e sinergica hanno notevolmente migliorato la qualità del prodotto. Seminari didattici e formativi per le donne o per chi non ha l’istruzione necessaria o i mezzi, con finalità non solo agricole ma anche turistiche, completano la Ruta dello zenzero.
La Rutas del Cacao. Percorso che va dall’interno del Paese alla provincia di San Francisco de Macorís, dove si trovano le piantagioni dell’Hacienda La Esmeralda García Jiménez, una coltivazione biologica che si estende per circa 39 ettari. A catturare l’attenzione saranno i particolari fiori del Cacao, che crescono a perdità d’occhio. Inoltre, i turisti potranno osservare la raccolta dei frutti delle piantagioni, il taglio dei cabossidi, l’estrazione delle fave, la fermentazione, l’essiccazione e il confezionamento del cacao. Infine, nella parte sud-occidentale nella provincia di Barahona, si trova un’altra ruta, più breve, presso la comunità Cacaoteras di Barahona, vicino al villaggio Paraiso.
Ma le Rutas non finiscono qui: ce ne sono di più piccole, come La Rutas del Chocolate, con le due comunità di Vicentillo e Los Botados, dove i visitatori conosceranno i processi successivi della lavorazione del cacao. Oppure La Rutas della Canna da Zucchero tra la Romana e Bayahibe, nella parte est dell’isola.
Infine, piccole rutas che ancora devono svilupparsi appieno, come la Rutas del Mango, progetto che si sviluppa nella a Villas Campomar, nella provincia di Peravia, nella regione di Valdesia. Si parte da Nuestra Señora de la Regla a Banì, nominata nel 2005 capitale del mango: viaggiando attraverso le meraviglie della costa sud, i turisti potranno ammirare una delle zone più ricche del Paese.
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