Ultimamente in Europa vengono importate piante tropicali molto interessanti. Tra queste, hanno una notevole importanza l’Annona muricata e l’Annona cherimoya, appartenenti alla famiglia delle Annonaceae.
L’annona muricata – fruttifero originario dei Caraibi – produce un frutto che è comunemente chiamato Graviola. La pianta sembra essere originaria delle Antille ma già ai tempi dei primi coloni spagnoli era diffusa in tutto il Tropico Americano. In breve tempo si diffuse anche nell’Asia meridionale e oggi – su scala limitata – si trova anche nel nord dell’Australia e nel sud della Florida.
L’albero arriva all’altezza di 8-12 metri; i suoi fiori sono oblunghi e hanno tre sepali e tre petali di colore verde e giallo.Produce un frutto della larghezza di 20-30 cm, con una buccia sottile verde scuro, il cui peso può arrivare a 2,5 kg. Internamente il frutto è bianco, succoso e molto dolce.
Negli ultimi anni si è ipotizzato che il consumo di graviola aiuterebbe a combattere il cancro: uno studio pubblicato sul “Journal of Natural Products” ha dimostrato che un estratto della pianta è 10.000 volte più efficace nell’uccidere le cellule tumorali rispetto ai farmaci attualmente in uso. Inoltre, questa potente pianta non provoca nausea, perdita di peso e capelli; protegge il sistema immunitario, aumenta l’energia e migliora l’aspettativa di vita.
Nonostante queste proprietà siano state scoperte già nel 1976, non è mai stato condotto uno studio su esseri umani, quindi nessuna sperimentazione per verificare il valore del trattamento, tale da pubblicarlo sulle riviste mediche e accettarlo come terapia.
Mentre la gran parte delle ricerche sulla graviola è focalizzata sulle sue potenzialità anticancro, la pianta è usata da secoli dalla medicina popolare del Sud America per trattare un sorprendente numero di disturbi fra i quali ansia, ipertensione, influenza, tigna, malaria, eruzioni cutanee, nervosismo, insonnia, spasmi muscolari, ulcera, ecc. Studi recenti sembrano invece correlare il consumo della graviola a forme atipiche del morbo di Parkinson, dovute all’alta concentrazione di annonacina presente nei suoi frutti.
L’ Annona Cherimola è una pianta originaria di Perù, Ecuador, Colombia, Bolivia e diffusa in Cile, California, Florida, Sudafrica e vari paesi del Mediterraneo. Il sempreverde raggiunge i 15-30 metri d’altezza, ha un fogliame fitto e fruttifica dopo 4-5 anni di piantagione. Nel loro habitat naturale, i fiori di cherimoya vengono impollinati dagli insetti.
Il frutto ha la grandezza di una mela e l’aspetto di una pigna con la buccia verde vellutata. La polpa è biancastra, cremosa, con semi molto duri. Il sapore può essere associato a un misto di banana, fragola e ananas.
Per quanto riguarda le proprietà terapeutiche, la cherimola è ricca di vitamina C, che è un potente antiossidante naturale. Il consumo di frutti ricchi di vitamina C aiuta il corpo umano a sviluppare resistenza agli agenti infettivi, rinforzando quindi le difese immunitarie. Il frutto ha un rapporto sodio-potassio equilibrato: un buon livello di potassio nel corpo aiuta a controllare la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. Inoltre è molto nutriente, grazie all’alto contenuto di zucchero e a una discreta quantità di proteine insieme a elementi quali rame, magnesio, ferro e manganese.
In alcuni paesi europei il frutto si può trovare nei mercati a prezzi modici. In Italia, invece, è possibile trovarlo solo sporiadicamente nelle grandi città. In Sicilia, a Favara (AG), l’azienda agricola Valtourist investe sulla produzione di questi frutti tropicali, favorendone la distribuzione nel territorio.
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