Oggi vi voglio parlare della parte sicuramente più bella di Asti, ma che allo stesso tempo non tutti conoscono: la città sotterranea o Museo di Sant’Anastasio. Lo scorso 10 febbraio ho infatti partecipato a un blog tour organizzato da“Welcome Piemonte”.Di seguito, vi illustrerò le principali cose da vedere.
Il Museo di Asti Sotterranea è caratterizzato da due zone distinte: da una parte abbiamo il sito archeologico, dall’altra la sede museale. Sul lato ovest, troviamo numerose stratificazioni architettoniche. L’esempio più straordinario, per costruzione ma non per ampiezza, è sicuramente la Cripta di Sant’Anastasio, dalla quale prende il nome questo museo.
Il nucleo più antico della città sotterranea, risalente al XI secolo, presenta colonne e capitelli di età romana e alto medievale. Gli ampliamenti a est e a ovest videro l’impiego di colonne e capitelli in arenaria, che furono realizzati appositamente. Nelle stanze circostanti, sono visibili tracce di pavimentazione romana e indizi di insediamenti del periodo tardo antico: non solo tombe dei secoli VIII-X ma anche una chiesa romanica tra le più belle di quel tempo.
Quest’ultima (abbattuta nel 1907 ), insieme alle precedenti chiese di S. Anastasio faceva parte dell’omonimo monastero femminile benedettino, con ogni probabilità di fondazione longobarda. Il monastero, soppresso dal Governo Napoleonico tra il 1801 e il 1802, non fu solo un grande centro di culto e spiritualità ma anche un’istituzione che aveva un forte peso economico e politico a livello locale. Infatti, grazie ai suoi vasti possedimenti fondiari ma anche ai legami con l’aristocrazia astigiana (da cui provenivano di solito le sue badesse), questo monastero era piuttosto ricco.
Nella parte est del museo troviamo invece numerosi elementi lapidei pertinenti al sito di S. Anastasio o comunque all’area cittadina. Questi stessi sono databili tra l’ VIII e il XVI secolo.
Nelle varie stanze di Asti Sotterranea, possiamo trovare oggi capitelli in arenaria della seconda chiesa romanica di S. Anastasio. Questi stessi si rifanno in parte a modelli longobardi e in parte a modelli genovesi (chiostro del monastero di S. Tommaso). Tra le altre cose, mensole e conci d’arco scolpiti, risalenti al XIII secolo e provenienti dalla chiesa gotica della Maddalena, dei Padri Domenicani, situata presso il Castelvecchio. Troviamo inoltre molti elementi architettonici e scultorei dell’Alto e del Basso Medioevo, tra i quali il paliotto, un tempo in S. Pietro Consavia.
Tombe
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