Oggi sono nelle Marche, precisamente a Smerillo, comune in provincia di Fermo. Il paese, un tempo, era un castello e di questo passato rimangono i resti delle mura di cinta. Riesci a immaginare limpidamente le storie che, durante il Medioevo, vi si intrecciarono. Del resto, il nome stesso rimanda ad atmosfere da “Il nome della rosa”: lo smeriglio era un tipo di falco con cui il feudatario usava andare a caccia.
Ma perché visitare questo paese dell’entroterra marchigiano? Al di là delle bellezze storico-artistiche, i motivi principali sono due: Le Parole della Montagna, festival incentrato sul senso filosofico e spirituale della montagna, e la Castagnata in piazza, che ovviamente si svolge a ottobre. A questo punto, non resta che trovare una struttura slow… Detto, fatto! Il Vecchio Tasso rientra pienamente nella filosofia di Slow Tourism. Perché? “Per lo sviluppo che ha avuto, in un ambiente sino all’anno 2000 abbandonato. Abbiamo recuperato una natura incontaminata e una cucina di prodotti ortofrutticoli biologici garantiti (nostri e locali); e ogni anno impostiano nuove iniziative in questa direzione”
A parlare è Claudia Bassetti, proprietaria di questo agriturismo nel cuore dei Monti Sibillini. Qui è davvero possibile fare “una vacanza slow, che privilegia il rapporto con il territorio e la natura, e cogliere la pace e il silenzio dei luoghi circostanti, i colori vivi delle stagioni, anche grazie a percorsi che si immergono in questa serenità, donata dall’immensa miniera dei Monti Sibillini. Nel nostro territorio si possono scoprire borghi incontaminati e ben recuperati architettonicamente, pieni di storia, di arte e di cultura. Inoltre, la nostra cucina è sana, genunina, basata su prodotti semplici come frutta e verdura di stagione, uove fresche ogni mattina, olio extra vergine di oliva, marmellate, confetture e succhi, torte e biscotti. Tutto fatto in casa…”
A proposito di olio extra vergine: a novembre, Claudia e famiglia si dedicano alla raccolta delle olive, alla loro spremitura e alla produzione di un olio valutato dagli esperti tra i migliori della zona. Come sempre, però, voglio sapere che cosa ha spinto i proprietari di una struttura come quella di Claudia a virare, nel corso della loro vita, sulla sostenibilità: “Ho sempre nutrito una grande sensibilità per la natura ma la mia avventura nelle Marche è cominciata quasi per caso. I miei genitori, più di venti anni fa, acquistarono un rudere in un territorio quasi abbandonato, per scegliere, con serenità, di vivere in mezzo alla natura. L’idea, all’inizio, non era quella di aprire una struttura ricettiva ma di utilizzare questo casale di campagna per le nostre vacanze. Il posto è sempre stato meraviglioso e, quando volevo allontanarmi dalla vita frenetica lombarda, sapevo dove rifugiarmi.
Ogni volta che venivo a Smerillo era sempre più difficile tornarmene nella pianura padana: qui la natura è spettacolare, la vita ancora a dimensione d’uomo e l’aria fresca e frizzante. Nel 2000 decidemmo di iniziare finalmente la ristrutturazione del casale, che terminò, dopo un anno di attenti lavori di recupero, con l’inaugurazione de Il Vecchio Tasso. Proprio in questa occasione, venimmo a sapere che la Comunità Europea stanziava dei soldi a fondo perduto per chi recuperava casali in stato di abbandono e iniziava un’attività di accoglienza turistica in questi luoghi che, più di altri, stavano subendo il fenomeno dello spopolamento.
All’epoca avevo solo 22 anni ma questa mi sembrava un’opportunità che non potevo lasciarmi scappare. Sta di fatto che, in meno di un mese, mi licenziai da un lavoro che mi dava poche soddisfazioni, preparai la valigia e fuggii dalla città per cambiare letteralmente vita. Qui ho conosciuto Matthew, un ragazzo inglese che poi è diventato mio marito; è qui che sono nati e stanno crescendo i miei due figli ed è sempre in questo posto, per me magico, che ho finalmente trovato la mia dimensione di vita, fatta di cose semplici e umili ma che mi appagano e mi rendono felice.”
Quali i luoghi da visitare nei dintorni? “Gli appassionati della montagna potranno farsi rapire dalla magia dei Sibillini: si possono fare delle incantevoli passeggiate, a piedi o in bicicletta, nel Parco Nazionale, passando attraverso magnifici borghi. I Sibilllini sono infatti una risorsa inesauribile… Tra i trekking più interessanti ci sono le escursioni alle Gole dell’Infernaccio, al Monte Vettore e al Lago di Pilato, al Monte Sibilla, alle Lame Rosse e a Castelluccio (sul versante opposto e meta di attrazione mondiale, per i colori dati dalla fioritura delle lenticchie). Per quanto riguarda l’arte, cito solo i nomi più noti della zona: De Magistris, Carlo e Vittore Crivelli, i Farfensi”
Per non parlare delle grandi città: Fermo, Macerata, Ascoli Piceno, tutte a circa quaranta chilometri dall’agriturismo. E poi “Sarnano, San Ginesio, Tolentino, Caldarola, con la ricca storia delle sue chiese e del Castello dei Pallotta (rimasto intatto anche nell’arredo); Monte San Martino (bellissime le pale di Carlo e Vittore Crivelli); Montefalcone, col suo museo dedicato ai fossili e alle pietre, anche rarissime, provenienti da tutto il mondo. Servigliano è un borgo medievale costruito ex novo nella prima metà del Settecento, Urbisaglia (Urbis Salvia) e Falerone sono famosi per i loro ricchi reperti di epoca romana (anfiteratri e acquedotto), Offida per i merletti a tombolo, Moresco per la sua torre ettagonale, Ripatransone per la via più stretta d’Italia. Castignano e la Val D’Aso per la frutta e i vini, Montefiore dell’Aso, Monte Rinaldo, Montedinove per l’architettura medievale”.
Tantissime le cose da fare nell’agriturismo di Claudia e famiglia: “Il territorio, proprio perché poco conosciuto e sfruttato, permette di vivere ancora esperienze uniche e affascinanti, che organizziamo in collaborazione con alcuni operatori del luogo, tra cui la caccia fotografica alle orchidee spontanee, la ricerca del tartufo nei boschi che circondano il casale, trekking con gli asini nei borghi medievali. E ancora: corsi di cucina con le erbe spontanee, corsi per imparare a fare la carta, il sapone, la ceramica… Durante le limpide notti d’estate, attraverso il nostro telescopio, è anche possibile fare osservazioni astronomiche. Infine, molto interessante il percorso che parte da noi e porta al fosso di Durà, dove scoprire il sottosuolo ricco di fossili risalenti al Pliocene Medio Inferiore”
Cos’altro aggiungere?
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