Fermare gli investimenti per costruire nuove centrali a carbone all’estero: è la nuova posizione annunciata da USA, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia con un comunicato di qualche giorno fa. La notizia, in linea con le ultime indicazione della Banca Mondiale e della Banca Europea degli Investimenti, ha ricevuto il plauso del WWF, che da anni si batte perché i finanziamenti dei vari Paesi per le centrali a carbone siano destinati invece alle rinnovabili.
L’intenzione di non finanziare più nuove centrali a carbone all’estero, tranne che in circostanze eccezionali, era stata inserita nell’ “Energy Sector Directions Paper” della Banca Mondiale, in cui si mostra un atteggiamento più aggressivo per stimolare l’azione sul cambiamento climatico. Malgrado questo, il documento era stato ritenuto troppo flessibile dal WWF, anche per l’apertura allo shale gas e l’assenza di prese di distanza dal nucleare.
Ma i Paesi Scandinavi – che hanno già abbandonato le centrali entro i propri confini da tempo – insieme agli States, hanno deciso di intervenire per eliminare i finanziamenti, confidando anche in un effetto a cascata. Mariagrazia Midulla, responsabile Clima e Energia del WWF Italia, ha spiegato:
“Il passaggio alle rinnovabili prima si fa, meno costerà. La spesa della decarbonizzazione è minima se si pensa ai costi che avrebbe affrontare la catastrofe ambientale dovuta all’inquinamento. Investire sull’energia pulita è un’assicurazione sul futuro”
Ma il gesto non è solo formale: ad esempio, i Fondi Sovrani della Norvegia -i più sostanziosi al mondo- sono investimenti in carbone e petrolio con emissioni superiori di 108 volte le emissioni della Norvegia stessa. Anche la Svezia deve compiere lo stesso cambiamento con gli AP-fonderna, i fondi pensione, dal momento che gran parte degli investimenti in energia all’estero è destinato a progetti in carbone, petrolio e gas.
E l’Italia? Secondo Mariagrazia Midulla, stiamo rischiando – ha sottolineato Mariagrazia Midulla – di diventare una colonia carbonifera: a causa delle scarse e ambigue norme per limitare gli investimenti esteri in carbone, i nostri sforzi per il 2020 rischiano di essere rallentati, se non addirittura annullati.
Sono 13 le centrali a carbone entro i nostri confini nazionali:Brescia, Monfalcone, Vado Ligure, Genova, Fusina, Marghera, La Spezia, Bastardo, Torrevaldaliga Nord, Fiume Santo, Sulcis, Brindisi Nord e Brindisi Sud. Fra queste, si contano molte costruite e funzionanti con investimenti esteri: inoltre, i progetti italiani non si fermano qui. Proprio pochi giorni fa, infatti, Goletta Verde e Legambiente sono state protagoniste di un blitz alla centrale da 660 MW di Vado Ligure, cui si vorrebbe aggiungere un ulteriore gruppo sempre a carbone da 460 MW.
In questi mesi, il WWF sta promuovendo la Campagna globale Ci tieni al futuro? Riprenditi l’energia! rivolta ai cittadini delle istituzioni europee per chiedere, con un appello, ai governi del mondo e alle organizzazioni sovranazionali, di agire immediatamente investendo nell’energia rinnovabile e nell’efficienza energetica, tagliando drasticamente i soldi destinati al carbone. Midulla ha spiegato:
“Come WWF, ci appelliamo alle istituzioni finanziarie perché impegnino 40 miliardi di dollari in nuovi investimenti nell’energia rinnovabile entro il giugno 2014, e perché pongano termine agli investimenti in combustibili fossili, puntando a una vera ed equa transizione”
Il monito è rivolto soprattutto alla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS/EBRD) che, proprio in questi giorni, sta riesaminado la propria posizione sugli investimenti in tutti i tipi di energia, compreso il carbone.
“Chiediamo alla BERS/EBRD di diventare fossil free -ha concluso Midulla- e di mettere fine ai finanziamenti per i combustibili fossili. La BERS/EBRD deve aumentare i propri investimenti in energia rinnovabile e sostenibile perché, come i leader dei cinque Paesi Scandinavi e gli Stati Uniti hanno detto nella dichiarazione di ieri, il cambiamento climatico è una delle principali sfide della nostra futura crescita economica e del nostro benessere”.
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