Pensavo fosse un signore di una certa età, abitutata come sono al fatto che in Italia, ad aprire imprese – seppur di piccole/medie dimensioni – e, soprattutto, a portarle avanti, sono persone che hanno superato la quarantina. Invece Antonio è un ragazzo che dal Sud si è trasferito a Bologna, dove prima ha preso una laurea e poi ha deciso di aprire un B&B sostenibile insieme ad alcuni amici. Il suo nome è La Ciliegia e, a differenza di altre strutture affiliate a Slow Tourism, si trova in pieno centro storico.
Il bed and breakfast in questione è un palazzo d’epoca, non un agriturismo sperduto in campagna. La particolarità? La lotta che Antonio, insieme ai soci, sostiene ogni giorno per apportare modifiche e rendere la sua attività sempre più ecologica. Ma partiamo dall’inizio: cos’è un’offerta sostenibile per Antonio e colleghi?
“Per me, prima di tutto, significa offrire prodotti genuni, a partire dalle colazioni. Senza però perdere di vista il riferimento culturale autoctono; spesso, infatti, per cercare di essere eco, alcuni si danno un tono al di là dell’identità culturale… ma chi viene a Bologna cerca cultura! Per noi, inoltre, è stato importante non rinunciare a un palazzo bello come quello in cui ci troviamo, riadattando i mobili, apportando migliorie e impegnandoci in piccoli gesti come la raccolta differenziata, attuata sin dai tempi dell’università. Anzi, finalmente abbiamo l’umido sotto casa! Si tratta di una vittoria non da poco, altrimenti sarebbe stata appannaggio dei quartieri fuori le mura”
Antonio, per perseguire una scelta sostenibile ci vogliono passione e costanza. Quanto sono importanti questi aspetti in un’ottica della cultura dell’accoglienza?
“Sono fondamentali, perché il cliente se ne accorge… Quello che offriamo noi non è un regalino preconfezionato. Si sente nell’aria… Per esempio: quando andiamo a fare la spesa e compriamo i detersivi biologici, li compriamo anche per noi. Sarebbe macchinoso il contrario: se ci credi, ci credi! Inoltre,come dicevo, abbiamo puntato molto sulla colazione. Del resto, siamo un bed and breakfast; quindi prepariamo per bene la tavola e siamo sempre a contatto con i clienti. Abbiamo selezioni di the, latte, cereali, biscotti, marmellate e pane (questi ultimi fatti rigorosamente in casa). Insomma, abbiamo delle attenzioni che nel centro storico nessuno ha tempo di dare: di solito, trovi l’offerta, il posto bello e la colazione già pronta”
Antonio ha deciso di dare un cambio alla sua vita durante i viaggi che il lavoro precedente lo costringeva a fare, permettendogli di sperimentare alberghi più o meno lussuosi. È durante quegli anni che un tarlo ha cominciato a pungolarlo dall’interno:
“Mi sono accorto che c’era uno scarto: anche l’hotel più curato mancava di alcune cose. L’unico B&B che mi colpì si trovava in Croazia: la proprietaria mi fece entrare a casa sua e dormire vicino alle foto di famiglia! Mi sono chiesto: perché in Italia non c’è più questo concetto, nonostante siamo un popolo di artisti e commercianti? Eppure nel cuore di molte persone c’è l’esigenza di tornare alle origini, anche negli acquisti. Non sono solo le famiglie o un certo target di persone, per esempio, ad andare nei mercatini a chilometro zero: sono anche gli studenti a farlo. Anche perché, se ti impegni, risparmi anche! Avendo, Bologna, un circuito di vita notturno molto famoso, la sensibilità comune parte dal presupposto che se ci fosse più tempo, si mangerebbe più sano. Per cui, molti giovani vanno a fare la spesa sotto casa, trovando solo fuffa. Quale giovane cucina o, che so, si va a comprare i cardi? Gran parte va al banco frigo e compra patatine e cose del genere. Ecco perché sensibilizzare tutte le tipologie è il nostro scopo”
Fatto sta che Antonio & Co. si sono messi alla ricerca di una casa con almeno due camere e due bagni. E hanno scoperto che si trattava di un’impresa non facile: Bologna ha infatti un target di palazzi dedicati a studenti e uffici, non facili da ottenere. Finché…
“Finché non abbiamo trovato questo appartamento, in pieno centro storico: sembrava un sogno, nonostante la mole di lavoro necessaria! La proprietaria era contenta ma scettica: quando, alla fine dei lavori, ha visto i risultati, è stata la persona più felice del mondo! La casa rivive infatti la sua epoca. Noi abbiamo “solo” messo a posto i mobili, riportato alla luce l’oggettistica degli anni ’20 e pulito le cantine. Voglio che passi questo messaggio: non è un vintage di moda ma un vintage vero, che ha una storia!
Oggi La Ciliegia vanta due tipi di clienti: c’è chi viene per la posizione e chi per la filosofia. I secondi – mi racconta Antonio – hanno già un background culturale: si tratta di vegani, vegetariani, persone abituate a questo stile di vita.I primi, invece, si trovano quasi costretti a scontrarsi con una mentalità nuova, che alla fine apprezzano e riportano a casa.
I clienti, infatti, imparano a raggiungere Bologna con i mezzi pubblici e per Antonio e compagnia si tratta di una bella vittoria. Ma imparano anche ad usare altre accortezze, coma la coperta di lana al posto dell’innaturale riscaldamento della maggior parte degli appartamenti.
Infine, cosa vedere a Bologna, a parte i soliti itinerari?
“Io consiglio di spostarsi fuori dal centro: è da lì che si capiscono la dinamica e la struttura di Bologna. Suggerisco i colli, al di là di San Luca. La mia città custodisce molti segreti, perché non è un museo a cielo aperto, come Roma, Firenze o Venezia. Si tratta di andare a cercarli. Sicuramente ha una continuità che altre città non hanno (basti pensare ai palazzi dello stesso colore) e di certo non ci sono cose minori. Ma io, a parte i monumenti o le chiese, indirizzo i miei clienti verso negozi, portici e mercatini particolari… e sempre di fiducia!”
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