Accanto al viaggio di conoscenza, che aveva fatto la sua comparsa già nel Settecento, presto si diffonde il “viaggio di diporto”, una nuova pratica che per Annunziata Berrino “recepisce inedite modulazioni emotive della cultura romantica, coglie divertimenti e svaghi offerti dalla modernità e si spinge a conoscere le esperienze più avanzate del progresso industriale del paese, come le fabbriche e le esposizioni”
Questa nuova esperienza di viaggio è affrontata dall’alta e media borghesia: funzionari, professionisti, scrittori, rentiers che, privi di una rete amicale, familiare o di lavoro, necessitano di determinati servizi, come un’ attrezzata rete di trasporti e strutture ricettive nelle diverse località visitate.
Sono i nuovi bisogni dei viaggiatori che creano una domanda di consumo, soddisfatta dalla nascita degli alberghi nelle principali città italiane. Questo nuovo modo di viaggiare stimola la formazione di un’inedita ricettività e di un nuovo business: l’editoria di viaggio, con la stampa di guide che da erudite e voluminose, diventano agevoli, essenziali e devono essere aggiornate a cadenza annuale.
È attraverso il tour che i moderni viaggiatori soddisfano il loro desiderio di fuga dalla routine, maturato giorno dopo giorno per via della fatica e della vita frenetica nelle moderne città industriali. Viaggiare è, infatti, un momento di evasione dalla quotidianità: secondo l’interpretazione di Freud, si tratta di istanti ritagliati nelle vite di uomini e donne per sfuggire al disagio della civilizzazione.
Luoghi di destinazione, pratiche e modalità di fruizione della vacanza seguono dunque il cambiamento delle mentalità: se nel Settecento si viaggia alla scoperta del mondo naturale, nell’Ottocento si va alla ricerca del progresso e della civiltà. Prendono così forma i diversi ventagli dell’offerta turistica, che nel corso del tempo si amplia sempre di più ma, al contempo, si diversifica, per attrarre gruppi sociali differenti. che richiedono modelli di consumo adeguati al loro status.
Nell’Ottocento, l’Italia conquista il primato di località climatica. Gli stranieri del Nord fuggono dagli inverni rigidi e dalle loro città affumicate dalle ciminiere delle industrie, per passare i mesi più freddi nelle coste italiane: sulla riviera ligure, in Toscana, a Napoli o in Sicilia.
La motivazione del viaggio è la ricerca del benessere: sono i medici a invogliare i proprio pazienti a mettersi in viaggio, per respirare aria buona, non inquinata, e guarire dalla tisi. L’aria mite del Mediterraneo soffia sui paesi alle pendici dell’Etna, carezza le dolci curve dei Monti Iblei, scuote i fiori dei mandorli all’ombra dei templi ad Agrigento.
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