La sostenibilità è di casa anche al Senato: si è svolta proprio stamattina la premiazione degli studenti provenienti dalle scuole (elementari, medie e superiori) che hanno partecipato all XXII edizione del concorso “Immagini per la terra”, indetto da Green Cross Italia. Quest’ultima è una ONG per lo sviluppo sostenibile, fondata nel 1992 da Mikhail Gorbaciov, allo scopo di intervenire prontamente sulle emergenze ambientali, così come la Croce Rossa fa con quelle sanitarie.
In cosa consiste Immagini per la Terra? Nell’approfondimento di uno specificio tema ambientale e, quindi, nella realizzazione di un’opera originale, che segue un percorso formativo e didattico. Oggi, alla presenza del presidente del Senato Pietro Grasso, dei ministri dell’Istruzione e dell’Ambiente Stefania Giannini e Gian Luca Galletti, nonché del presidente di Green Cross Italia Elio Pacilio, i rappresentanti di oltre 300 studenti hanno ritirato gli attestati di merito.
L’evento, condotto dalle presentatrici Camila Raznovich e Geppi Cucciari, ha avuto come protagonisti progetti frutto dell’inventiva di bambini e ragazzi, come – per fare solo qualche esempio – l’orto verticale realizzato con bottiglie di plastica e i burattini creati con materiali di riciclo.
Entusiasti i partecipanti, entusiaste le istituzioni, che hanno accolto gli studenti in maniera informale all’interno della sala legislativa. Degne di nota le parole del presidente Grasso, il quale, pur ammettendo di aver avuto due ottimi genitori, ha fatto notare quanto non fosse usuale, in passato, educare i figli al rispetto per l’ambiente, per ragioni storiche ed economiche (nel XX secolo le priorità erano altre).
Poche, in fondo banali, le pratiche indicate per fare la differenza. Basta attenersi alla regola delle 5 erre: 1) Riduzione dei rifiuti, 2) Raccolta differenziata, 3) Riuso degli oggetti ancora utili, 4) Riciclo di materiali e 5) Recupero di energia. Anche se ad applicarsi, in tal senso, sono più i giovani degli anziani, per i motivi appena citati e perché, spesso, genitori e nonni si affidano alla rassegnazione nei confronti di un mondo che così è e difficilmente può essere cambiato.
Da ricordare la storia di Rachel Carson, nominata da Geppi Cucciari (che si è dichiarata estremamente sensibile nei confronti dell’ambiente). La biologa fu anche l’antesignana del movimento ambientalista statunitense e scoprì per prima i danni causati dal DDT: “Più imparo cose sull’uso dei pesticidi, più divento preoccupata”, disse una volta. Peccato che la Carson dovette imbattersi in una strenua opposizione attuata dall’industria chimica, dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti e da alcuni mass media, che non le risparmiò appellativi come “isterica” e “zitella”.
La Carson morì di tumore nel 1964, sedici anni prima di essere premiata con la Medaglia Presidenziale della Libertà. Non fece in tempo ad assistere alla messa al bando del DDT. Questo per ricordare l’importanza di documentarsi sempre e comunque sui temi che riguardano la salute, sia personale che ambientale, a costo di andare contro corrente. Perché è la cultura, unita alla sensibilità, a fare la differenza.
«Più riusciamo a focalizzare la nostra attenzione sulle meraviglie e le realtà dell’universo attorno a noi, meno dovremmo trovare gusto nel distruggerlo» (Rachel Carson)
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