Un progetto dall’enorme potenziale, che potrebbe rivoluzionare il mondo del trasporto: è il motore a urina, presentato pochi giorni fa ad Alghero da Franco Lisci, imprenditore, ricercatore e progettista di impianti con un passato alla Fiat. Ma, a differenza di tante idee pubblicizzate e poi abbandonate perché irrealizzabili, l’idea di Lisci è già realtà: la vettura è stata presentata al convegno sulle innovazioni verdi organizzato da Legambiente nella sede del Parco di Porto.
Basandosi sull’elettrolisi, processo chimico che permette di trasformare l’urina umana, o anche quella animale, in combustibile, Lisci è riuscito a mettere a punto un motore che non rilascia sostanze inquinanti. Dopo anni di ricerca, la vettura è stata dotata di un filtro creato ad hoc dall’industria sarda Edilan: completamente realizzato in lana di pecora, permette di evitare problemi come la formazione della condensa di particelle inquinanti e il rumore eccessivo.
Nessuno scarto dannoso fuoriesce dalla vettura a urina, ma solo aria: inoltre, l’acqua usata può essere riutilizzata come fonte di irrigazione delle piante perché ricca di sostanze assenti dell’acqua della rete idrica, esattamente come avviene per l’acqua prodotta dagli impianti di condinamento dell’aria.
Per produrre energia per sei ore, pari a un kW, sono necessari circa 2 litri di urina: al laboratorio dell’azienda di Lisci La guspinese impianti, che fa parte del Polo Produttivo La Casa Verde CO2.0, si lavora proprio sulla possibilità di ridurre il quantitativo di urina.
Il motore misura 45 centimetri circa ed è trasportabile: producendo energia dall’urina, infatti, si potrebbero alimentare anche i piccoli apparecchi domestici, come pc, cellulari, stufe, piastre e, ha spiegato l’imprenditore sardo, molto altro ancora:
“Anche per motori di automobili, camion e barche potrebbero usare il 100% di urina pura, al posto della benzina e di altri carburanti: ma tutto ciò anche se ciò risulta illegale per lo Stato italiano, che consente solo l’uso di additivi al combustibile”
Già perché, al momento, il vero ostacolo alla realizzazione pratica di un progetto di questa portata, è proprio quanto recita la legge italiana:
“L’urina è un’energia pulita, ricavata senza impiego di petrolchimici, biomasse, senza produrre gas e, considerate le minime dimensioni dell’impianto, senza consumo di suolo -spiega Franco Lisci- Ma per lo Stato italiano questo uso è illegale, mentre è consentito l’uso di additivi, così abbiamo realizzato dei trasformatori che consentono di mettere l’urina nel motore delle automobili anche parzialmente”
In pratica, per restare nell’ambito della legalità, bisogna comunque usare del combustibile come la benzina e annacquarla. Ma qual è il risparmio che un motore alimentato completamente a urina potrebbe garantire?
Il taglio di costi e carburanti non è indifferente: su un’auto a benzina, infatti, la riduzione è del 35%, sul gasolio del 60%, sul gas addirittura dell’80%. Vetture molto grandi, come ad esempio un peschereccio, potrebbe risparmiare fino al 65%.
L’energia prodotta da un motore a urina, oltre a non lasciare residui dannosi nell’atmosfera, non è stoccabile né vendibile in un secondo momento: questo la tiene lontano dagli interessi delle grandi compagnie energetiche. Inoltre, parecchie vetture potrebbero andare sulla semplice base dell’auto produzione.
Se da un lato un progetto del genere potrebbe cambiare parecchio le carte in tavola, dall’altro c’è da aspettarsi una linea dura da parte delle grandi compagnie petrolifere. Gli interessi toccati sono di portata globale e le istituzioni statali sono spesso legate a doppio filo con le aziende energivore: c’è da aspettarsi che il progetto dell’imprenditore Lisci non avrà vita facile.
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