A Ferrara in bicicletta, per conoscere e approfondire aspetti importanti legati alle origini della città e al suo fiume; un percorso che porta lungo l’antica cinta muraria, all’interno della prima cattedrale di Ferrara e alla riscoperta delle tracce della civiltà di Spina visibili all’interno del Museo Archeologico Nazionale.
Parcheggio al comodo piazzale Kennedy e noleggio la bicicletta, seguo il sottomura di Porta Paola in direzione del Borgo di San Giorgio. Nove chilometri cingono le affascinanti mura di Ferrara che costituiscono uno dei circuiti più completi e vari del nostro Paese. Vi sono rappresentati tutti i periodi più significativi dell’architettura militare italiana, immersi nel verde dei terrapieni e del vallo.
Il tratto meridionale, che conduce verso est dalla seicentesca Porta Paola, è caratterizzato da imponenti baluardi ad “asso di picche” costruiti per volere di Alfonso II d’Este. Il collegamento tra il centro storico e il Po di Volano è tracciato dal percorso ciclopedonale attraversando Porta San Pietro. Assolutamente da visitare la chiesa di San Giorgio: si tratta del tempio di origini più antiche di tutta la città. Già nel VII secolo d.C. svolgeva la funzione di cattedrale, che le sarebbe stata tolta solo nel XII sec. Il marchese Nicolò III d’Este la affidò ai monaci Olivetani, presenti ancora oggi e nel XV secolo l’intero complesso fu rimaneggiato per adattarlo alle esigenze conventuali.
Principale artefice dei lavori fu Biagio Rossetti al quale si deve la torre campanaria, costituita da quattro parallelepipedi in laterizio, rafforzati agli angoli da paraste e divisi da fasce decorative in cotto. A sinistra della chiesa, si trova l’entrata al chiostro abbellito al centro da un grande pozzo in marmo con stemma olivetano.
Proseguo per il palazzo Costabili sede del Museo Archeologico di Spina. Al piano nobile si apre un ampio salone affrescato con carte geografiche che aiutano a visualizzare il territorio nelle diverse epoche storiche. Il Museo ospita i reperti di altissima fattura della città etrusca di Spina, emporio commerciale di primaria importanza, fiorita dal VI al III secolo a.C. L’abbondanza di corredi da simposio di provenienza ateniese testimonia i legami culturali che la città intratteneva con la Grecia, tali che gli stessi greci annoveravano gli spineti fra i propri connazionali.
Gli oggetti sono suddivisi per corredo, ovvero raggruppati a seconda della sepoltura di provenienza. Di particolare fascino sono i grandi vasi attici da simposio, sui quali si possono leggere scene di vita quotidiana, racconti mitologici o legati alla guerra di Troia. Compaiono opere dei più abili artigiani del tempo e accanto ad oggetti di grande ricchezza, come i diademi in oro, ve ne sono altri di uso più comune, tra i quali piatti, ciotole, contenitori per l’olio,dadi in osso e pietra. Di produzione etrusca sono invece altri reperti, soprattutto in bronzo, tra cui candelabri e bellissime cimase, tripodi, sostegni. Da notare le ceramiche alto adriatiche, prodotte localmente quando cessarono i commerci con la Grecia.
Tante le iniziative e gli eventi programmati in città: dal famoso Buskers Festival alla rassegna estiva di concerti di musica classica e moderna alla suggestiva Loggia del Giardino della Palazzina Marfisa d’Este curata dal Circolo Frescobaldi (fino al 18 agosto).
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