Oggi, giovedì 30 luglio 2015, alle ore 21.00, sul lungomare di Gioia Tauro (RC) si terrà la Sagra della Struncatura. “Gioia città della struncatura” è il motto di questa prima edizione.
L’evento, organizzato dalle associazioni gioiesi riunitesi nel comitato “Pro Gioia”, con il patrocinio e la collaborazione dell’amministrazione comunale, mira alla valorizzazione del piatto, entrato ormai nella tradizione della città.
Grazie al lavoro dei volontari e alla collaborazione dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Renda” di Polistena, durante la sagra verranno serviti tre piatti di struncatura con tre diversi condimenti: la classica ammollicata, il sugo con la nduja e quello con il pesce stocco.
La stroncatura, in dialetto calabrese struncatura, è un piatto tipico della cucina calabrese, e in particolare della Piana di Gioia Tauro. Sebbene attualmente sia diffusa in tutta la Calabria, la zona di maggiore vendita e consumo è da considerarsi la fascia tirrenica della provincia di Reggio Calabria. La componente principale del piatto è una pasta realizzata con i residui di farina e crusca della molitura del grano.
Le origini della struncatura sono molto antiche: essa giunse in Calabria con gli amalfitani. Questi, da secoli, intrattenevano rapporti commerciali con la Calabria, avviando varie attività commerciali. È importante rilevare che intorno alla fine del 1800, nella città di Gioia Tauro, attivissima cittadina commerciale, si riscontrava una presenza cospicua di commercianti provenienti dalla Costiera Amalfitana, come risulta dall’Annuario d’Italia del 1895, dove si evidenzia la presenza di commercianti di pasta. Oggi è prodotta da pochi pastifici artigianali con ingredienti di qualità come il grano duro e la farina integrale.
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