Il Ferro, il Legno, il Genio e l’Arte
LA “CURA” della Valle Trompia
“Ed io avrò cura di te, io sì che avrò cura di te”. Chi non ricorda e non ha cantato almeno una volta queste indimenticabili parole della canzone La Cura di Battiato?! Riascoltavo e canticchiavo questo motivo mentre ero in viaggio in direzione Val Trompia di Brescia (per la festa dell’uva di Capiano del Colle) curiosa e desiderosa di incontrare Loredana Paterlini, autrice del libro L’odore dei ricordi. Il suo nome è presente nel sito We Women for Expo ricette per la vita e lì trovo proprio frasi come I gesti delle donne proteggono il Pianeta, Una rete mondiale di donne per Nutrire il pianeta.
Una ‘cura’ davvero a largo respiro ed anche piuttosto impegnativa. Loredana Paterlini, originaria proprio della Val Trompia, ha scritto un insolito ricettario (sul filo di sensazioni ed esperienze culinarie legate alla natura ed al territorio) collegando ogni piatto ad un evento o ad una persona particolari della sua vita. Il libro, frutto di un lavoro di ricerca orale e fotografica (il ricettario è infatti documentato con immagini dei piatti e delle erbe spontanee –riprese nel loro habitat naturale- utilizzate nelle diverse combinazioni culinarie) ha come idea primaria di riportare alla luce antichi modi di vivere e di stare a tavola di quella valle. Potremmo dire un modo anche questo di prendersi cura – attraverso il cibo – del nostro passato. Il libro ha avuto il consenso della locale Comunità Montana e il contributo del Comune di Collio, oltre che il patrocinio del Touring Club Italiano.
E dopo questo incontro così prezioso mi rimetto in viaggio in direzione di Nave, località il cui fiore all’occhiello è la Chiesa dell’Annunciata meglio conosciuta come Pieve di Mitria. Sorta intorno all’anno Mille sulle vestigia di un sacello al centro di un pago romano, la chiesa subì diversi interventi fino ad essere poi riedificata nel 1501.
Questo centro alle porte di Brescia non si limita a conservare il passato. Nel suo territorio si trova infatti la prestigiosa Officina Rivadossi dove vengono create apprezzatissime – oltre che famose in tutto il mondo – sculture dall’ebanista Giuseppe Rivadossi. Provo una profonda emozione nell’ammirare alcune sue creazioni, definite da un critico d’arte “forme nate per contenere uno spazio in cui custodire e difendere il tempo dell’anima”.
Dopo tanta bellezza è d’obbligo una sosta ristoratrice e scelgo La Casa del Bosco. La sorte mi è davvero favorevole. Il pomeriggio sta per regalarmi ancora dei luoghi e degli incontri straordinari e indimenticabili pure nella loro varietà. A Concesio visito la Casa Natale di Papa Paolo VI, pontefice particolarmente attento al dialogo tra la religione e l’arte contemporanea. La sezione dei Musei Vaticani che ospita straordinari capolavori pittorici contemporanei a soggetto religioso (e che fu voluta proprio dal papa bresciano) ne è la prova più lampante. Non è dunque casuale che appunto la Casa originaria di Giovanni Battisti Montini annoveri al suo interno una splendida collezione di opere di artisti del calibro di Matisse, Chagall, Picasso, Dalì, Magritte, Rouault, Severini, Morandi e Manzù. Mi resta ancora del tempo per recarmi a Lumezzane e visitare il Planetarium, centro perfettamente organizzato e gestito con grandissima competenza dall’Unione Astrofili Bresciani. Non c’è modo più appropriato per concludere il mio soggiorno in Val Trompia che visitare a Gardone il Museo delle Armi e della Tradizione Armiera, testimonianza consolidata della ‘secolare’ presenza in questa valle di industrie altamente specializzate nel settore oltre che famose in tutto il mondo.
Una giornata davvero particolare, straordinariamente ricca e varia nelle sue molteplici proposte, una giornata che mi ha sicuramente offerto l’opportunità di scoprire gli infiniti modi in cui è possibile prendersi cura dell’ambiente, del Pianeta, della bellezza. E perché no, di noi stessi.
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