Una delle perle di Trieste è il Carso triestino, detto anche Altopiano carsico, ossia quella fascia di terra che va da Domio a Malchina; una fascia di terra aspra e selvaggia.
La natura è la caratteristica principale di questa zona: tra passeggiate in mezzo ai boschi, vita a contatto diretto con gli animali nelle varie fattorie didattiche e prodotti tipici a chilometro zero, il Carso è il luogo ideale da visitare con i bambini.
Ci svegliamo all’alba di una giornata d’autunno, il sole splende nel cielo e con la nostra divertente macchina rossa decidiamo di visitare il Carso. Documentandoci in anticipo, abbiamo scelto dei sentieri facili, da fare con i bambini in zona Prosecco, una delle località più conosciute dell’Altopiano. Un’ora di camminata in mezzo ai boschi ci porta a vedere uno spettacolare panorama sul Golfo di Trieste.
Un pranzo divino a base di prodotti tipici triestini, consumato in una fattoria didattica a Sales, ci rende felici, tra crudo tagliato a mano e cotto in crosta (prosciutto crudo carsolino e prosciutto cotto, cotto in crosta di pane), per poi deliziarci con gnocchi di susini e gulash con la polenta. A chiudere il pranzo domenicale delle palacinke crepes alla Nutella.
Questi sono solo alcuni dei piatti tipici ma la jota (minestra di fagioli e crauti), le lubianske (fettine di carne “appannate” con prosciutto e formaggio) oppure le creme carsoline (millefoglie con panna e crema alla vaniglia) sono piatti altrettanto deliziosi.
Il pomeriggio lo passiamo con gli animali: accudiamo caprette, coniglietti, cavalli e perfino delle oche che si divertono a correrci dietro. In molte fattorie didattiche carsoline vengono organizzati dei veri e propri laboratori per i bambini e sono scuole dove imparare a prendersi cura e rispettare gli animali.
L’alternativa alle fattorie sono le osmize, case private di agricoltori che vengono aperte in particolari periodo dell’anno e dove si beve vino locale, prevalentemente Terrano (vino dal colore rosso intenso e dal gusto speziato), accompagnato con uova sode fresche e prosciutto fatto in casa. Non ci sono indicazioni per arrivarci ma solo una frasca appesa ai vari incroci, con delle frecce da seguire. Non abbiate paura, non vi perderete!
Per affrontare il Carso nel modo migliore ci sono dei consigli da seguire: prima di tutto attenzione alle zecche, portatrici della malattia di Lyme; quindi vi consiglio di indossare pantaloni lunghi e possibilmente calzettoni lunghi. Finita l’escursione nel bosco, è necessario controllare di non esser stati punti da una zecca; eventualmente, dopo averla estratta, consultare il proprio medico di fiducia. Mai visitare il Carso senza avere piantina del luogo: ci sono moltissimi sentieri e senza indicazioni precise potreste rischiare di perdervi…
* Se volete venire da queste parti, noi di Slow Tourism vi consigliamo:
– Il Bed and Breakfast Al Ferdinandeo, Trieste
– L’agriturismo Acero Rosso, Sacile (Pordenone)
– L’albergo diffuso Il Grop, Ovaro (Udine)
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