
La mimosa (www.ulissedeluxe.com)
L’8 Marzo, in occorrenza della Festa della donna, l’aria della mia città (Agrigento, come avrete capito) si riempie del profumo e dei fiori piumosi della mimosa, che danno un tocco di sole, energia e allegria.
Arrivata in Europa circa 200 anni fa dalla Tasmania, la mimosa è una pianta bellissima ma non ha solo carattere ornamentale: è infatti usata anche in medicina, soprattutto in caso di diete (i suoi componenti pare riducano la fame), malattie veneree, vomito e diarrea.
La mimosa è in realtà un’acacia (in greco a-cachia: candore), i cui oli essenziali hanno proprietà antisettiche e astringenti, oltre che – se applicati sulla pelle – rilassanti e detergenti.
Gli indiani d’America si dichiaravano alle fanciulle di cui erano innamorati regalando loro un mazzo di mimose. Le ragazze inglesi, invece, accentuavano la loro femminilità appuntando un rametto di questo magico fiore sulla giacca o sulla camicia. E le leggende? Ovviamente si sprecano…

Mimosa Acacia dealbata (ebay.com)
La più famosa racconta di un popolo caratterizzato dal coraggio e, soprattutto, dal colore dei capelli: biondissimi, a differenza di quelli dei loro vicini. Le donne, orgogliose della loro chioma, si divertivano a fare trecce e usare nastri di mille fatture. I tempi, però, erano quello che erano e, mentre gli uomini erano in mare per pescare o commerciare, l’isola di Rainhor veniva invasa dalle tribù nemiche, che ambivano anche alle bellissime donne.
Durante una di queste incursioni, la figlia del capo villaggio – la dolce Mihm – venne rapita insieme ad altre compagne. I predoni si nascosero tra gli scogli, così fitti che era quasi impossibile avventurarvisi: la grotta dove Mihm e le amiche venne rinchiusa era infatti accessibile solo dal mare, quando l’alta marea raggiungeva l’ingresso. L’unico condotto d’aria sbucava su una collina.
Ma Mihm era coraggiosa come gli uomini della sua isola e non volle arrendersi: incurante del pericolo, chiese alle altre di issarla sulle loro spalle. La giovane riuscì a raggiungere lo stretto cunicolo, certa che i parenti di tutte (incluse il suo promesso sposo) le stessero cercando. Allo stremo delle forse, Mihm fu in grado di sporgere la testa al di fuori del buco.
Vide le barche della sua gente ma erano troppo lontane perché potessero vederla, anche perché sporgeva solo di poco da quella collina. Consapevole della fine ormai prossima, si sciolse le trecce e i capelli, del colore del sole, cominciarono a muoversi nel vento, attirando l’attenzione degli uomini.

Festa della donna (www.consultoriogiovanifeltre.net)
Ma la storia non ha un lieto fine: tutte le ragazze vennero liberate, a eccezione di Mihm, che morì soffocata. Quando l’amato, successivamente, si recò sulla collina, al posto della sua bella trovò una pianta dalle radici forti e profonde, e una chioma di fiori dorati che si muovevano al vento.
La mimosa è in apparenza un fiore fragile; in realtà, riesce ad attecchire su qualunque terreno ed è per questo che la pianta è associata al genere femminile. Il cosiddetto “sesso debole” è infatti capace di grande determinazione, utile a raggiungere gli obiettivi più importanti della vita privata e lavorativa.
Ma questo ormai lo sappiamo tutti…
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Tag:acacia, Agrigento, Mihm, Mimosa, oli essenziali, proprietà mediche