Tra le molteplici tradizioni popolari che caratterizzano la Sicilia e la rendono unica c’è la festa di Pasqua con gli Archi di San Biagio Platani, in provincia di Agrigento.
I devoti – da secoli – abbelliscono la cittadina in modo molto suggestivo e accurato: degli archi di canne e specialità gastronomiche vengono allestiti nel corso principale Umberto I, creando mosaici, strutture architettoniche, fontane, navate, campanili, cupole, in onore della Resurrezione di Cristo.
Questi addobbi sono preparati con materiale vario naturale – tra cui salice, asparago, alloro, rosmarino, datteri e cereali – e con molta cura dai componenti delle due confraternite, la Madunnara e la Signurara, per ricreare lo scenario dell’incontro tra il Cristo risorto e la Madonna, ricreando lontanamente l’ambiente della chiesa.
Un modo di festeggiare che segnava la rinascita anche dalla povertà, dato che tutti i beni servivano per venerare la Pasqua e non pensare alle sofferenze ma avere un momento di gioia condiviso. Secondo la tradizione, sotto gli archi centrali, la domenica mattina di Pasqua Gesù risorto e la Madonna si incontrano.
Gli archi restano montati per alcune settimane, così come la caratteristica illuminazione che li circonda. Durante l’anno è possibile visitare i laboratori aperti per la costruzione degli archi e i percorsi d’arte e partecipare a concerti e spettacoli.
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