In pochi conoscono le bellezze di un paese situato su una montagna e ricco di storia come Mussomeli (Caltanissetta), abitato nel passato da molte civiltà come Sicani, Greci, Romani e Arabi.
Il paese è ben rappresentato dal meraviglioso Castello Manfredonico Chiaromontano. Il castello fu costruito da Manfredi III Chiaramonte, di origine sveva, tra il 1364 e il 1367, ed è costituito da una cappella, dalla sala del trono, dalla quella del camino”, dalla camera da letto del conte, dalla camera della morte, dal carcere feudale e, infine, dalla stanza delle tre donne.
Risale al 1564 il titolo di Conte di Mussomeli, acquisito per la prima volta da Cesare Lanza.
Il Castello di Mussomeli offre uno spettacolo unico: le sue possenti mura conferiscono al luogo un aspetto surreale e senza tempo e da sempre è punto di riferimento per coloro che si interessano all’occulto, a causa dei fruscii, dei lamenti e dei sospiri che si possono udire al suo interno. Numerose sono le ipotesi sulla provenienza di questi strani rumori; certo non risulta difficile credere alla presenza di spiriti che vagano per il castello, dato il consistente numero di eventi drammatici a cui esso ha fatto da sfondo.
La prima leggenda attribuisce al ricco e potente Federico il possesso della fortezza. Egli aveva tre sorelle dalla straordinaria bellezza: Clotilde, Margherita e Costanza. Il principe Federico, dovendo partire per la guerra e non sapendo a chi affidare la custodia delle tre giovani sorelle, decise di rinchiuderle in camer,a facendo murare la porta, dopo averle rassicurate e aver loro fornito i viveri necessari per l’intera durata del suo viaggio. Ma la guerra durò più del previsto.
Le tre, in preda alla disperazione, cercarono di sopravvivere il più a lungo possibile a digiuno, cercando addirittura di nutrirsi con le scarpe che indossavano. Finita la guerra, il fratello si precipitò al castello e trovò le sorelle morte, con ancora le scarpe tra i denti. Da allora, in quella che viene chiamata la stanza delle tre donne, vengono uditi lamenti, ovviamente attribuiti alle sorelle del principe Federico.
Altra leggenda vede protagonista Laura Lanza, Baronessa di Carini, figlia di Cesare Lanza, unico proprietario del castello nel 1500. La storia tramanda che Cesare Lanza, sospettando che la figlia intrattenesse con Ludovico Vernagallo, amico d’infanzia di Laura, una relaziona extraconiugale, per difendere il buon nome della famiglia, si recò al castello di Carini e la uccise, ritirandosi in seguito nel castello di Mussomeli per fuggire dai rimorsi.
Ancora oggi lo spirito della Baronessa di Carini vaga per il castello alla ricerca del padre. La sua materializzazione quasi perfetta è apparsa a diversi testimoni: indosserebbe abiti del ‘500, vale a dire una gonna di seta con un corpetto avvolto da uno scialle finemente lavorato.
L’ultima tragedia avvenuta nella storia riguarda don Guiscardo de la Portes, giovane figlio di un ricco mercante, nato in Spagna nel 1370 e follemente innamorato della moglie Esmeralda, dalla quale aspettava un figlio. Partito per ordini del Re Martino nel 1392 alla volta di Palermo, morì per mano di don Martinez, pretendente della giovane Esmeralda. Prima di morire, in un attimo di smarrimento, Guiscardo imprecò contro Dio, condannandosi a vagare per mille anni sulla terra, tra le mura del castello.
Visitando il castello e conoscendo tutte le leggende che vi cela è possibile lasciarsi suggestionare credendo di assistere a manifestazioni paranormali. Se realmente delle anime vi fossero ancora intrappolate, non c’è nulla da temere: esse non rappresentano una minaccia ma solo tragiche testimonianze di un passato ormai lontano.
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