
Castello di Rocca Calascio, di recente inserito da National Geographic tra i 15 più suggestivi al mondo. Foto di Alessandro Petrini
L’Abruzzo è uno dei 21 luoghi migliori al mondo in cui trascorrere una serena vecchiaia. Almeno secondo il First Annual Retire Overseas 2013, l’indice dei posti dove ritirarsi dopo la pensione. A divulgare la notizia è stato un articolo dell’Huffington Post, che ha preso in considerazione 12 aspetti della vita tra cui sicurezza, ambiente, salute, tasse, beni immobili.
L’Abruzzo quindi sembra non essere un paese per giovani. In controtendenza Paesaggi d’Abruzzo con il suo fondatore Alessandro Di Nisio. La community di fotografi dimostra che chi ha idee e familiarità con strumenti del web può trovare spazio e successo. Anche in Abruzzo.
“Io preferisco comunicare con le immagini piuttosto che con le parole” ammette Di Nisio, sabato 13 luglio, all’incontro all’Aurum di Pescara per festeggiare i 100 mila like raggiunti dalla pagina facebook del sito.
“L’idea è nata dalla passione per la fotografia e poi, abitando a Bologna, ho scoperto che l’Abruzzo era sconosciuto fuori dai confini regionali. Ho unito le due cose ed è nato Paesaggi d’Abruzzo. La fotografia è un mezzo di comunicazione, crea attenzione sociale ed è anche un elemento di socialità condivisa dal momento in cui viene scattata la foto non appartiene solo a chi ha fatto click sul bottone della Reflex ma diventa di tutti. I fotografi della nostra community sono ambasciatori dell’Abruzzo nel mondo”.
Quando hai iniziato con Paesaggi D’Abruzzo, era il 2008, ti saresti aspettato un tale seguito?
Nell’ottobre del 2008 quando ho creato la fanpage di Paesaggi d’Abruzzo venivo da un’esperienza simile su Facebook: avevo creato un gruppo “Sei aBBruzzese se…” (volutamente con 2 ‘B’ ) che in pochi mesi aveva raggiunto 12.000 utenti. L’idea era quella di condividere frasi dialettali sull’essere abruzzese. Ho pensato quindi che la condivisione del senso di identità per la nostra regione da parte della comunità locale potesse essere utilizzato, in modo diverso, per far conoscere all’esterno la nostra Regione. D’altronde solo chi vive la nostra terra può esserne ambasciatore. Ci contavo sul fatto che, con impegno costante negli anni, potessimo raggiungere un tale seguito.
Questo però non è il tuo lavoro principale, come riesci a conciliare le due cose?
Sono ingegnere informatico e lavoro a Bologna per una grande azienda nel settore della finanza. Sono due attività molto diverse tra di loro altrimenti non avrei trovato le energie di sera per coltivare il progetto ‘notturno’ di Paesaggi d’Abruzzo: nel mio lavoro da ingegnere utilizzo le mie competenze tecnologiche, per il mio hobby/lavoro da social media manager le capacità relazionali. Ci sono riuscito fino ad ora spinto da una grande passione e dalla stima di tante persone che apprezzano ciò che stiamo facendo io e mio fratello. Per conciliare le due attività mio fratello Fabio, anch’egli informatico, ha sviluppato un’applicazione mobile che si integra con Facebook che ci permette di amministrare la fanpage più agevolmente e di programmare i post da pubblicare. Nella gestione della community sono un social media manager un po’ atipico perché ho fatto in modo che la vera voce di Paesaggi d’Abruzzo fossero le persone stesse che partecipano, per cui il mio ruolo è più quello di editor, di selezionatore dei contenuti più interessanti e in linea con i valori della nostra community. E’ un’attività impegnativa che però a livello personale mi riempie di soddisfazioni perché mi permette di entrare in contatto con tante persone che altrimenti non avrei avuto modo di conoscere e sviluppare con loro iniziative innovative.
Come mai un sito completamente fotografico? Siete stati dei precursori, quando tu e Fabio avete creato Paesaggi d’Abruzzo ancora non c’era il boom di social network dedicati alla fotografia come Instagram e Pinterest…
La fotografia è il mezzo più efficace per comunicare una destinazione oltre che essere la mia grande passione. Quando siamo partiti nel 2008, Facebook dava meno importanza alle immagini nel flusso di streaming degli utenti, concentrandosi maggiormente sulle notifiche di attività degli ‘amici’. Credo che possiamo affermare almeno in Italia di essere stati dei precursori nell’uso di immagini su Facebook per promuovere una destinazione, all’estero invece ricordo che l’Australia aveva già lanciato la sua campagna di marketing turistico su Facebook promuovendosi attraverso le fotografie dei turisti (ad oggi hanno superato i 4.5 mln di utenti). Nel 2010 sono nati i social network visuali come Instagram e Pinterest ed anche Facebook ha iniziato a dare maggiore importanza alle immagini. Il mio grande rammarico è stato aver trovato in Pinterest alcune delle idee di content curation che avevo pensato di introdurre su una piattaforma social per il turismo che avevo progettato ed in parte realizzato con amici. Purtroppo gli sviluppi si sono fermati perchè non è facile in Italia trovare investitori disposti a finanziare un progetto web di innovazione sul turismo.
Possiamo dire che Paesaggi D’Abruzzo rappresenta il viaggio sostenibile e dal basso. Cos’è per te un viaggio slow?
Per me viaggiare significa rallentare, lasciarsi trasportare, prendendosi il tempo per osservare ciò che ci circonda con maggiore attenzione ai particolari, ai luoghi, alle persone, alla vita che scorre. Paesaggi d’Abruzzo è un viaggio continuo alla scoperta della nostra regione attraverso un narrazione quotidiana con le immagini pubblicate dai fotoamatori. Rappresenta una finestra virtuale anche per coloro che ci seguono da oltre 20 nazioni nel mondo.
Se pensi a Paesaggi d’Abruzzo tra due anni, come te lo vedi?
La nostra community la vedo già come un laboratorio dove sviluppare idee innovative: in questi 5 anni abbiamo dato degli spunti di viaggio, attraverso le foto, a chi ci segue; continueremo a farlo ma cercheremo, senza snaturare le nostra filosofia, anche sinergie sul territorio con enti locali, associazioni, aziende per realizzare concreti progetti di innovazione turistica.
Alcuni produttori locali ti hanno chiesto ti poter inserire la pubblicità sul sito, ancora riesci a resistere a non metterla o ti stai convertendo? Come mai la scelta di non inserire contenuti pubblicitari?
Abbiamo ricevuto anche recentemente proposte di pubblicità relative a prodotti che non hanno a che fare con il nostro progetto e le abbiamo rifiutate. L’incontro di sabato con i produttori locali è stato molto interessante perché si tratta di aziende legate al territorio che hanno quindi attinenza con il nostro progetto di valorizzazione dell’Abruzzo e delle sue eccellenze. Fino ad ora non l’abbiamo fatto perché non lo ritenevo prioritario e siamo riusciti a gestire le attività in due, io e mio fratello, ma se vogliamo crescere e poterci permettere uno staff dovremo senz’altro trovare un modo per rendere sostenibile il nostro progetto, dato che fino ad ora ci siamo autofinanziati e non abbiamo usufruito di finanziamenti. Pertanto valuteremo forme di pubblicità che non siano invasive per gli utenti e che non snaturino la filosofia del progetto.
Quanto è importante oggi il senso di community? Dove finisce l’autosufficienza di una comunità on line e dove comincia la necessità di incontrarsi vis-à-vis?
È importante condividere una passione, un’idea, il senso di appartenenza per una regione ma ad un certo punto, come dice Maurizio Goetz: “è facile parlare solo di engagement, quando il risultato è un like o al massimo un commento, engagement è alzarsi dalla sedia e agire”. È quello che abbiamo cercato di fare in questa prima parte dell’anno con le iniziative che abbiamo messo in campo. Anteprima Montepulciano d’Abruzzo: siamo stati social media partner dell’evento, organizzato dalla Camera di Commercio di Chieti e dall’AIS Abruzzo, in sole due settimane ci siamo inventati ed organizzato shooting fotografici presso 9 cantine abruzzesi, che hanno aderito alla nostra proposta, coinvolgendo circa 120 fotoamatori. Con le foto del contest abbiamo allestito una mostra fotografica il giorno dell’evento. Transiberiana d’Italia: un viaggio ‘slow’ in treno su una tratta ferroviaria sospesa che attraversa due parchi nazionali abruzzesi, la Sulmona-Carpinone. Per l’occasione abbiamo coinvolto 70 fotoamatori e blogger della nostra community per raccontare il viaggio, organizzato in collaborazione con una onlus, e promuovere una linea che potrebbe rappresentare una risorsa per il turismo regionale. Let’s Blog Abruzzo: un convegno internazionale con 9 relatori, provenienti da diversi paesi del mondo, venuti in Abruzzo per parlare di come si promuove online e come si racconta il territorio. Paesaggi d’Abruzzo è stato media partner ed io e Fabio siamo stati tra i relatori con una presentazione dedicata all’utilizzo dei social network. Oltre ai trekking nel PNALM e i workshop di fotografia nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga.
Il secondo posto di Paesaggi D’Abruzzo nella classifica di engagement è un bel risultato. La Regione, che si sta muovendo anche con spot televisivi, vi deve molto sul fronte della promozione del territorio, hai avuto modo di entrare in contatto con vertici istituzionali per instaurare una collaborazione?
La Regione è il nostro naturale interlocutore per le attività di promozione che stiamo portando avanti. Ci sono stati contatti istituzionali ma purtroppo almeno per ora non si sono concretizzate in forme di collaborazione.
Il video della Transiberiana d’Italia:
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