Durante il #Sicilying blog tour, trascorriamo una bella giornata all’insegna della cultura e di spiagge incontaminate. Partiamo da Ispica, diventata famosa tra i media perché location di film come “Divorzio all’Italiana” o di fiction come “Il Commissario Montalbano”. Ma Ispica è prima di tutto storia e tradizione.
In seguito del terremoto del 1693 (quando Ispica venne rasa al suolo), la città si trasferì al di sopra della cava. Arrivata ad Ispica, ciò che mi colpisce è la sua architettura; passeggiando per le sue strade, ci imbattiamo in un bellissimo capolavoro: il Palazzo Bruno Belmonte, in stile Liberty e il più importante della provincia di Ragusa, nonché sede del comune dal 1974.
Edificato nel 1906 su disegno di Basile, il palazzo cerca di fondere il linguaggio Liberty dell’Art Nouveau con la tradizione medioevale siciliana. La parte più significativa è la torre angolare, con balconi coperti e pilastri diagonali.
Un lavoro di alto artigianato è costituito dalle inferiate in ferro battuto, che decorano i balconi esterni e la grande scalinata interna.
Io e gli altri raggiungiamo la Basilica di S. Maria Maggiore, costruita con le stesse pietre dell’antichissima chiesa di S. Maria della Cava, distrutta dal terremoto.La basilica fu eretta a monumento nazionale per la sua importanza, dato che racchiude gran parte della storia della pittura in Sicilia; il che non mi stupisce, vista la bellezza delle figure e dei colori, molto luminosi nonostante siamo passati oltre due secoli.
Uscendo, vedo il famoso Loggiato del Sinatra: impressiona, tanta è la sua bellezza. Il loggiato, progettato dall’architetto Vincenzo Sinatra sul modello del colonnato del Bernini a S. Pietro, con lo stesso utilizzo dello spazio circostante (unico in val di Noto), è di forma semiellittica e comprende tre arcate centrali e dieci per lato.
Il sole illumina la pietra che lo caratterizza, tanto che sembra quasi dorata. Alcuni ragazzini giocano a pallone e un’anziana signora vestita di nero esce dalla chiesa rievocando tempi passati.
Rimango affascinata dal Mercato di Ispica; o meglio, da ciò che di esso rimane: quello che era l’antico mercato oggi è un bell’esempio di riqualificazione di strutture ormai fatiscenti. La location è una struttura polivalente, che funge da bar-ristorante e luogo di eventi, corsi e mostre.
Restauro e risanamento sono stati guidati dagli architetti Salvatore Tingali e Rosanna la Rosa che, dopo la tromba d’aria del 2002 (a seguito della quale sono crollati alcuni padiglioni), hanno fatto un recupero urbano ad hoc, sia per i materiali utilizzati che per la distribuzione degli spazi: oggi è una struttura di ampio respiro, con un grande salone centrale e alcune salette laterali.
Mentre rimango colpita da questi spazi, noto con piacere che servono delle deliziose granite: decido di provare quella al pistacchio, con una spruzzata di mandorle. Una vera bontà! Vi consiglio di provarla, se mai vi troverete da queste parti. Questo il link: Mercato di Ispica
Ispica è stata una vera scoperta di luoghi che rievocano la storia e la tradizione siciliane.
Il pomeriggio decidiamo di trascorrerlo al mare dove, dopo aver attraversato in auto la bella spiaggia attrezzata di Pozzallo, andiamo alla ricerca della famosa spiaggia di Punta Cirica. Una vera impresa trovarla: bisogna infatti imboccare la stradina giusta, quella che porta al mare dalla statale, e finalmente si raggiunge questo posto meraviglioso.
Una spiaggia solo per noi, ampia e dalla sabbia dorata, con quella punta da cui prende il nome. Mi raccomando, portatevi acqua e viveri, perché in questa meravigliosa spiaggia non c’è veramente nulla e forse proprio per questo è così affascinante. Un’altra bella giornata alla scoperta di angoli della nostra meravigliosa Sicilia. Una volta passata, porto con me i colori, i profumi e i sapori di questa terra e il desiderio di farla conoscere.
Un ringraziamento particolare va al Prof. Melchiorre Trigilia, dalle cui opere ho preso alcuni spunti storici e che, grazie ai suoi studi (disponibili su La Sicilia in rete ), ha permesso di conoscere la storia di questi luoghi.
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Tag:arte, cultura, Ispica, palazzo Bruno di Belmonte, Sicilia, stile Liberty