Il Gambero Rosso ha presentato – al Sigep di Rimini – la prima edizione della guida «Gelaterie d’Italia», conferendo a La Pasqualina il massimo punteggio possibile: i Tre Coni.
Dei 300 indirizzi recensiti dagli ispettori solo 36 hanno raggiunto questo traguardo e ciò conferma, ancora una volta, la gelateria bergamasca al top, dopo l’assegnazione del premio Miglior Bar d’Italia Gambero Rosso nel 2016.
Lo storico locale bergamasco, nato 103 anni fa, si distingue grazie a un progetto unico: tornare all’origine della materia e all’origine della trasformazione. Una visione, oltre il prodotto e il servizio, che caratterizza tutti i suoi prodotti, di cui il gelato è il fiore all’occhiello.
Tutto parte dalle materie prime. Riccardo Schiavi, quarta generazione alla guida de La Pasqualina, ha girato l’Italia dei borghi e delle piccole eccellenze gastronomiche per trovare i fornitori giusti.
È così che le nocciole trilobate arrivano dalle Langhe, i limoni sfusati dalla costa amalfitana, il pistacchio da Bronte, le castagne dai boschi vicino al piccolo borgo di Calizzano e le ciliegie sono raccolte direttamente dalla famiglia Schiavi nel frutteto dell’amico di Bolgare.
«Con La Pasqualina ho voluto restituire dignità al gelato artigianale». È questa la filosofia de La Pasqualina che grazie ad un approccio scientifico a ricette e produzione – dalla pastorizzazione alla mantecatura, fino al bilanciamento corretto tra grassi e proteine – ha permesso al gelato di riappropriarsi del suo ruolo tradizionale che l’ha reso, nel corso dei secoli, un alimento perfetto.
Ed è lo stesso motivo che ha portato il Gambero Rosso ad assegnarle Tre Coni: nessuna deroga sulla materia prima a cominciare dall’elemento base per eccellenza, il latte, intelligente valorizzazione del territorio, assoluto rispetto della stagionalità, attenta gestione di stabilizzanti, emulsionanti e zuccheri per dar vita ad un prodotto che, oltre ad essere buono, sia anche sano.
Per La Pasqualina il gelato è un momento di puro piacere, in cui tradizione e gusto si fondono perfettamente, cucchiaio dopo cucchiaio.
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