Un fango prezioso e curativo da secoli, utilizzato per lenire malanni di vario genere: nella Riserva Naturale Integrale Macalube di Aragona, a pochi Km dal Comune di Comitini (AG), c’è la terra argillosa, ottenuta grazie ai fenomeni eruttivi dati dai piccoli vulcani cosiddetti “freddi”. La riserva è gestita da Legambiente e si estende su 256,450 ettari.
Il nome Macalube deriva dall’arabo Maqlùb, che significa letteralmente “ribaltamento”.
Già i Romani utilizzavano i fanghi di argilla per curare reumatismi e fare trattamenti di bellezza, per togliere le cellule morte e ridare elasticità alla pelle.
La riserva si presenta molto arida, grigiastra, giallognola in alcuni tratti – dove c’è vegetazione – ed è caratterizzata dalla presenza di vulcanelli che eruttano gas metano, acqua e terra, creando quindi argilla. Periodicamente la collinetta delle Macalube è sconvolta da queste eruzioni esplosive, dovute alla pressione esercitata dai gas nel sottosuolo, quando le vie di passaggio vengono ostruite.
È stata istituita nel 1995 dalla Regione Sicilia e ha carattere di unicità, considerando la rarità di questi vulcani freddi; è quindi di grande interesse scientifico. Nell’area che circonda questa parte più arida, crescono rigogliose ben 18 tipi di orchidee – tra le tante specie vegetali adattatisi – ma anche alcuni uccelli (pure rapaci) e rettili hanno trovato nella riserva il loro habitat ideale. Per risanare l’area, si sta portando avanti da anni il progetto dell’Unione Europea MacaLife.
Di questi “crateri” se ne parla anche nella terza tappa del tour “Tra boschi e lave nel territorio di Mascalucia”, fatevi un’idea per un viaggio grazie a Itinerary Planner! > http://www.itineraryplanner.it/tappa/tappa-3-tra-lave-ed-antichi-crateri/
Cerca su Itinerary Planner le proposte di viaggio per questo territorio.
Tag:Aragona, benessere, fango, natura, Sicilia, territorio, turismo, valorizzazione, vulcani